Una figlia malata, una nipotina appena nata e una casa-parcheggio troppo piccola. La storia di una famiglia leccese

Trasferita da via Codacci-Pisanelli a via dei Ferrari, una famiglia leccese chiede solo di poter tornare alla vecchia casa comunale. Dal Municipio: “non c’è una data certa”

Da un anno nella casa parcheggio di Via dei Ferrari, chiedono di tornare nell’alloggio comunale di Via Codacci Pisanelli che era stato loro assegnato in passato e dal quale si erano dovuti allontanare per i lavori di ristrutturazione. L’appello di una famiglia di Lecce in difficoltà è molto chiaro. Non possono più sopportare l’umidità della costruzione e le sue dimensioni ridotte. Troppo piccola la casa per 6 persone: marito, moglie, una figlia di sei anni gravemente malata e appena reduce da un trapianto, un’altra figlia di 16 anni a sua volta già mamma di una bambina e che vive sotto lo stesso tetto con il ragazzo.

Chiedono di tornare nel vecchio alloggio assegnato dal Comune che dovrebbe già essere pronto da un pezzo ma la cui ri-concessione viene perennemente procrastinata con sempre nuove motivazioni. È un appello disperato quello che la famiglia leccese ha voluto lanciare a Palazzo Carafa affinché risolva al più presto quei “cavilli” che le impediscono di poter ritornare a casa. Una casa più grande e soprattutto più idonea. È la paura per la salute della figlia più piccola a far parlare mamma Elisa.

La piccola di 6 anni ha superato un tumore che l’ha privata di un rene e, si spera, una leucemia legata probabilmente alla chemioterapia, troppo forte per un corpicino ancora debole. Dopo il viaggio al Bambin Gesù di Roma, la strada sembrava in discesa, ma c’è bisogno di un appartamento adatto alle esigenze di una guerriera che ha già lottato tanto. Ogni cosa, dopo tante battaglie, può essere un pericolo. E l’umidità ben visibile sulle pareti non aiuta. Senza contare che lo spazio è poco. Un solo bagno minuscolo per tutti può essere anche pericoloso. Da qualche mese, poi, l’altra figlia è diventata mamma e vive insieme al compagno in casa con loro.

«Non chiedo nulla» racconta mamma Elisa, «chiedo soltanto di ritornare nel nostro vecchio alloggio, semplice ma confortevole. I lavori sono stati ultimati da tempo, ma salta fuori sempre qualcosa che ritarda il nostro tanto atteso rientro, un ritorno che la nostra piccola sta aspettando in maniera particolare. Prima il collaudo, poi l’agibilità, poi i ritardi per il covid…Strano, a noi sembra tutto pronto da mesi, da tanti mesi. Perchè costringerci a stare ancora qui?». Ma da palazzo di città si stringono nelle spalle e non danno ancora date certe, ci racconta Mamma Elisa.

Dalla famiglia non dicono nulla, ma l’impressione che si ha è che temano anche che le case ristrutturate di Via Codacci Pisanelli possano essere a loro volta occupate da chi si trova in situazioni economiche e sociali disperate, mandando in fumo il loro rientro. Ma adesso c’è una esigenza di sanità e di salute oltre che di comodità: la piccola di 6 anni (per non parlare della nipotina di pochi mesi) non possono stare in una casa minuscola, in cui bisogna arrangiarsi con letti di fortuna nel soggiorno-cucina. Ci vorrebbe un’accelerata…o basterebbe semplicemnete prendere a cuore questa storia di disagio che non può e non deve continuare oltre.



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