Anomalie nel concorso per vigili urbani a Gallipoli?  Il gip dispone l’archiviazione dell’inchiesta

La decisione del giudice è maturata dopo l’udienza camerale in cui si è discussa l’opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura.

Arriva l’archiviazione dell’inchiesta sul “doppio concorso” pubblico per vigili urbani del Comune di Gallipoli.

Il decreto porta la firma del gip Sergio Tosi. La decisione è maturata dopo l’udienza camerale in cui si è discussa l’opposizione alla richiesta di archiviazione, presentata da alcuni partecipanti al concorso, assistiti dall’avvocato Giampiero Tramacere.

È stata invece accolta la richiesta di archiviazione del pubblico ministero Roberta Licci per: Giancarlo Ria, all’epoca dei fatti, segretario comunale; Luisa Tunno, dirigente del servizio di polizia municipale ed Antonio Arnò, all’epoca dei fatti, comandante della Polizia Provinciale. Rispondevano dell’ipotesi di reato di abuso d’ufficio. Gli indagati erano assistiti dall’avvocato Paola Ria.

Le indagini hanno preso il via in seguito all’esposto presentato da cinque partecipanti al concorso, assistiti dall’avvocato Giampiero Tramacere. Invece, altri candidati, assistiti dall’avvocato Speranza Faenza, avevano presentato ricorso al Tar.

L’inchiesta

Nei mesi scorsi, la Procura aveva disposto l’acquisizione degli atti, eseguito dai militari della Guardia di Finanza, che si erano recati presso il municipio della “Città Bella”.

Al vaglio degli inquirenti, è finita una selezione pubblica al fine di stilare una graduatoria per lassunzione a tempo determinato di 10 agenti di polizia municipale, con determina dirigenziale del 30 marzo 2017. Ad essa, a pochi giorni di distanza, ha fatto seguito un secondo concorso, a tempo indeterminato, del 24 aprile 2017.

Come detto, le indagini hanno preso il via dal suddetto esposto che metteva in evidenza una serie di anomalie. Anzitutto, il fatto che fossero stati banditi due concorsi “simili”, a poca distanza di tempo, ma anche la scelta e il numero dei test da sottoporre ai candidati.

Inoltre, alcuni dei partecipanti al primo concorso, non avrebbero superato la soglia minima, mentre nel secondo avrebbero conseguito il massimo del punteggio. E poi, le anomalie riguarderebbero l’affidamento per la composizione della Commissione, a una ditta del nord Italia (in passato, al centro di una inchiesta giudiziaria) per circa 7 mila euro.

Il gip Tosi che ha archiviato l’inchiesta, invece, sottolinea l’infondatezza delle accuse. E sottolinea come non siano ravvisabili “profili di irregolarità”.



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