
Risponde dell’accusa di altri due furti in ospedale un’operatrice socio sanitaria leccese, già finita nei guai nei mesi scorsi.
Non solo, poiché per questi nuovi episodi è stata anche arrestata. Infatti, alcune settimane fa, C.P., 46enne di Lecce, è finita agli arresti domiciliari su ordinanza del gip, come richiesto dal sostituto procuratore Massimiliano Carducci.
In seguito, è stata raggiunta da un decreto di giudizio immediato e la prima udienza è fissata ad ottobre.
L’imputata, difesa dall’avvocato Mario Stefanizzi, potrebbe patteggiare la pena.
Intanto, è fissata per il mese di settembre l’udienza preliminare per l’altro procedimento. La donna è accusata di aver derubato alcuni pazienti arrivati in ospedale in condizioni di salute molto gravi.
C.P., quando era in servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, si sarebbe impossessata di effetti personali di valore, denaro e carte di debito, che poi avrebbe utilizzato per effettuare dei prelievi fraudolenti dagli sportelli bancomat.
Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, condotte dai poliziotti della Squadra mobile, sarebbe infatti l’autrice di più episodi di furti e di altri reati in danno di pazienti del Pronto Soccorso.
Nel novembre scorso, C.P. venne raggiunta da un avviso di conclusione delle indagini preliminari, al termine dell’inchiesta avviata dopo alcune denunce presentate dai pazienti derubati o dai loro familiari. Venivano contestati i reati di furto pluriaggravato, illecito utilizzo di carte di credito e furto con strappo aggravato.
In particolare, viene accusata del prelievo di circa 500 euro dal conto di un uomo e lo strappo di una collanina d’oro dal collo di una donna. Gli episodi si sarebbero verificati tra i mesi di dicembre del 2021 e ottobre del 2022.
Successivamente, come detto, sarebbero emersi altri due episodi, avvenuti nel marzo scorso, che sono costati gli arresti domiciliari all’operatrice socio sanitaria. La donna è accusata di aver continuato a derubare i pazienti del pronto soccorso del “Fazzi” nonostante fosse già finita nei guai. In particolare, avrebbe sottratto le somme di 100 e 190 euro da due pazienti dell’ospedale.
Dopo l’arresto, chiesto dal pm e disposto dal gip, si è svolto l’interrogatorio di garanzia e C.P. si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
La difesa ha poi rinunciato al ricorso presso il Tribunale del Riesame.