Noleggiano un’auto e raggiungono Lecce per rubare negli appartamenti, nei guai due giovani nomadi

Due ladre in trasferta sono state denunciate a piede libero. La refurtiva di circa 12mila euro è stata recuperata e restituita ai proprietari

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Le scorrazzate notturne hanno fruttato a due giovani nomadi un bottino di circa 12mila euro. Tolto un unico oggetto di valore, un orologio da mille euro, il resto della refurtiva è composto da capi di abbigliamento, oggetti e gioielli, racimolati negli appartamenti “visitati” durante le feste. Alla fine, gli agenti sono riusciti a interrompere i giri delle due ladruncole – una 18enne e una minorenne residenti in un campo nomadi di Roma. Mettendo insieme tutti i pezzi – dal modus operandi, inconfondibile alle immagini di alcune telecamere di video sorveglianza – i poliziotti che indagavano sui furti nelle abitazioni di Lecce sono riusciti a dare un volto e un nome, già noto alle Forze dell’ordine, alle autrici dei colpi, denunciate in stato di libertà. Le due, dopo aver noleggiato un’auto nelle capitale, utilizzando documenti falsi, hanno raggiunto il capoluogo per ripulire gli appartamenti. Ladre in trasferta, quindi.

Ad inchiodare le due giovani nomadi  sono state le modalità con cui si sono introdotte nelle case prese di mira, tutte a Lecce secondo le indagini che continueranno anche nei prossimi giorni. Il modo in cui sono state forzate le porte d’ingresso erano simili, tanto che si potrebbe parlare di un vero e proprio marchio di fabbrica. Una volta guadagnato l’ingresso, le due si sono impossessate di oggetti di valore, capi di abbigliamento e denaro.

Il furto in via Boito

Già l’attenzione degli agenti era alta, visto il periodo di festa che, di solito, coincide con una recrudescenza dei reati predatori, ma a dare ufficialmente il via alle indagini è stato il furto in un’abitazione che si affaccia su via Boito, il 20 dicembre. Grazie alle dichiarazioni delle vittime, ad alcuni scatti fotografici, alle immagini estrapolate dai nastri delle telecamere di video-sorveglianza e al servizio di osservazione, pedinamenti compresi, è stato possibile chiudere il cerchio.

Nei filmati del furto in via Boito è emerso un particolare che si è rivelato utile per gli agenti della Squadra Mobile. A commetterlo erano state due giovani donne, giunte a bordo di una Fiat Panda di colore nero. Le immagini le hanno riprese chiaramente mentre scendevano dalla vettura, dopo aver fatto alcuni giri di osservazione, per entrare nel condominio. Tempo qualche minuto, ed eccole uscire dallo stabile e allontanarsi, usando la stessa Fiat Panda nera.

I filmati hanno ripreso tutto, comprese le caratteristiche somatiche e l’abbigliamento delle due donne. A differenza delle immagini registrate al loro arrivo, una aveva uno zainetto nero sulle spalle colmo e un altro zainetto di colore chiaro pieno, riconosciuto come uno degli oggetti rubati ed elencati nella denuncia di furto sporta dalle vittime.

A quel punto, gli agenti hanno ricostruito il “viaggio” dell’auto utilizzata dalle giovani donne. Era stata noleggiata, dal 16 dicembre 2021 al 14 gennaio 2022, in una società romana. Per sottoscrivere il contratto, le due avevano consegnato dei documenti rumeni, falsi. La foto riportata sulla patente di guida esibita, invece, era vera: era quella della giovane notata al volante della Fiat panda nera. La stessa donna, con nomi diversi, in altre circostanze e sempre per periodi di tempo medio/lunghi, aveva noleggiato altri veicoli. E annoverava numerosissimi precedenti di Polizia per reati predatori.

La descrizione dei furti commessi era molto simile al “modus operandi” utilizzato dalle due ragazze immortalate nelle telecamere. E non è stato l’unico elemento in comune: c’pera anche la propensione alla trasferta  in altre province.

La segnalazione

Il 22 dicembre, è arrivata una segnalazione di una Fiat Panda nera, con due giovani donne a bordo. Poco dopo, la macchina è stata rintracciata in via Giovanni Paolo II. Non solo le ragazze sono state immediatamente riconosciute dagli investigatori, nel veicolo è stato ritrovato un capo di abbigliamento identico ad uno di quelli denunciati come asportati. E gli attrezzi del mestiere: arnesi ed oggetti atti allo scasso, utilizzati per accedere nelle abitazioni, che sono stati sequestrati.

Ricostruendo i movimenti delle due giovani donne, i poliziotti hanno trovato la refurtiva. L’avevano nascosta a Taurisano, in una aiuola della piazzetta comunale. Accuratamente sepolto nel terreno c’era un sacchetto di colore argento con all’interno alcuni monili di valore. In un’abitazione dello stesso comune, sono stati rinvenuti svariati capi di abbigliamento, tutti riconducibili allo stesso furto. Una volta riconosciuti dai legittimi proprietari, sono stati loro restituiti.

Le indagini non sono concluse, anzi continueranno al fine di accertare ulteriore responsabilità penale in capo alle due giovani donne per altri furti consumati in questa provincia.



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