Sequestro di persona, minaccia aggravata dall’uso di un’arma e rapina. Sono queste le accuse contestate ad un marito violento, un 36enne di Salve, arrestato dai Carabinieri che lo stavano cercando dopo il racconto, drammatico, della moglie. La donna, “salvata” da un passante che ha notato quello che stava accadendo in quell’auto parcheggiata nella zona industriale di Presicce-Acquarica, ha messo nero su bianco l’incubo vissuto, la paura provata quando il suo ex compagno ha impugnato il coltello e l’ha costretta a restare in macchina, impedendole di chiedere aiuto.
Doveva essere un “incontro chiarificatore”, un faccia a faccia per parlare dei figli, della possibilità di vederli, ma la discussione è degenerata. È diventata una lite dai toni accesi, sempre più cattivi, fino a quando il battibecco non ha preso una piega violenta.
I fatti
L’uomo, con problemi di tossicodipendenza, è riuscito a convincere la ex moglie a salire in macchina con lui, per un chiarimento. Ha raggiunto la strada provinciale 79, nella zona industriale di Presicce-Acquarica, ha parcheggiato in un luogo lontano da occhi indiscreti e ha cominciato a discutere con l’ex compagna, con cui i rapporti erano turbolenti da tempo. Ad un certo punto, durante la lite, le parole non sono bastate più. Il 36enne ha trattenuto la donna in auto, contro la sua volontà, impedendole di allontanarsi. E, non contento, ha cominciato a minacciarla di morte con un coltello dalla lama lunga, più o meno, 12 centimetri. Devono essere stati minuti interminabili per la donna, impossibilitata a chiedere aiuto. Fortunatamente, un passante ha notato la scena e non ha esitato a soccorrerla. È stato lui ad accompagnarla in Caserma, dove è stata medicata dai sanitari del 118.
Una pattuglia dei Carabinieri di Presicce-Acquarica, intanto, ha rintracciato l’uomo, poco distante dal luogo del litigio. Quando è stato perquisito, è stato trovato in possesso del telefono della moglie, che veniva restituito alla legittima proprietaria. Una volta concluse le formalità di rito, per l’uomo si sono aperte le porte del Carcere, come disposto dal pm Francesca Miglietta con le accuse: di sequestro di persona, minaccia aggravata ed anche rapina, per essersi impossessato del cellulare della moglie.
A breve, il 36enne di Salve, assistito dall’avvocato Luca Puce, dovrà comparire dinanzi al Gip, per l’udienza di convalida dell’arresto.