Evade dai domiciliari e viene trovato con cocaina addosso, 49enne di Cavallino arrestato

L’uomo, ha anche cercato di prendere a pugni un maresciallo dell’Arama dei Carabinieri. Il tribunale, ha revocato la misura precedentemente disposta

Nel pomeriggio di martedì, i Carabinieri della Stazione di Cavallino, comandati dal Luogotenente Gianluca Pagliara, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Lecce, hanno arrestato un 49enne del posto noto alle Forze dell’Ordine che, dopo essersi allontanato senza permesso dai domiciliari, è stato trovato in giro, con cocaina addosso.

L’uomo, finito in manette a metà dicembre dell’anno scorso per reati di droga, era finito ai domiciliari e quindi soggetto a frequenti controlli dei militari, tuttavia martedì pomeriggio, quando la pattuglia si è presentata a casa sua, i familiari hanno riferito che era uscito.

A quel punto, sono state diramate le ricerche a tutte le pattuglie presenti nel territorio, che si sono concluse nel giro di un paio d’ore, quando è stato rintracciato in Via Leuca a Lecce, mentre camminava in direzione Cavallino.

Appena visti gli uomini dell’Arma, ha cominciato a protestare animatamente, al punto che non è stato facile convincerlo a salire sull’auto di servizio per accompagnarlo in caserma, visto che si era reso responsabile del reato di evasione dai domiciliari.

Anche durante il tragitto verso la caserma ha continuato a dare problemi, infatti ha prima cercato di prendere a pugni il maresciallo capo equipaggio che è riuscito a contenere la sua reazione e inoltre ha cercato di disfarsi di un involucro con all’interno circa venti grammi di cocaina che gli è costato l’arresto in flagranza per detenzione di stupefacenti, oltre che per resistenza a pubblico ufficiale.

Per il suo stato di alterazione è stato necessario portarlo in ospedale, dove gli sono stati somministrati  calmanti.

Alla fine, per lui si sono aperte le porte del carcere, perché il Tribunale ha immediatamente revocato i domiciliari di cui stava beneficiando

Naturalmente, il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui l’indagato è da ritenersi innocente fino ad eventuale sentenza definitiva.