Maltrattamenti verso la ex convivente. Scatta l’arresto per un 53enne

Inoltre, sulle pareti dell’abitazione dell’uomo sono stati trovati dei fori, presumibilmente causati da un’arma da fuoco.

Scatta l’arresto per maltrattamenti nei confronti di un 53enne accusato di una serie di vessazioni nei confronti della ex convivente.

L’uomo, domiciliato a Casarano, è finito in manette ieri mattina. L’arresto in carcere è stato eseguito dai carabinieri del posto, come disposto dal pubblico ministero di turno Simona Rizzo.

I militari sono intervenuti su segnalazione della ex che si è presentata in caserma, per denunciare i soprusi subiti.

In base a quanto sostenuto dall’accusa, sulla scorta della denuncia della ex compagna, il 53enne avrebbe maltrattato la donna, sia prima che dopo la convivenza. Ed in una circostanza, dopo averle urlato che l’avrebbe ammazzata, sparava parecchi colpi di arma da fuoco all’interno dell’abitazione colpendo muri, mobili ed arredi di casa. Ed in un’altra occasione le avrebbe puntato la pistola in fronte, dicendole che doveva essere la sua donna. Per poi arrivare all’episodio clou di domenica notte, quando dopo averla cacciata dall’abitazione, l’avrebbe raggiunta in un’altro appartamento  e dopo averla offesa ed aver cercato di sfondare la porta d’ingresso, l’avrebbe poi pedinata quando, alle prime ore del mattino, la donna decideva di recarsi a sporgere denuncia in  caserma.

Il 53enne, assistito dall’avvocato Attilio De Marco, dovrà presentarsi nella giornata di domani, davanti al gip Maria Francesca Mariano per l’udienza di convalida dell’arresto. In quella sede, potrà fornire la propria versione dei fatti o avvalersi della facoltà di non rispondere.

Occorre ricordare che nella mattinata di lunedì i carabinieri hanno controllato la casa dell’uomo alla ricerca di armi.  La perquisizione ha dato esito negativo, ma sulle pareti di alcune stanze sono stati trovati dei fori, presumibilmente causati dall’uso di un’arma da fuoco.

Nello specifico ne sono stati individuati tre in cucina (due sull’infisso della finestra). E poi, altri sulle ante dell’armadio della camera da letto, anche se ricoperti da stucco e carta adesiva. Ed infine altri tre (in uno era ancora presente l’ogiva), sulla parete piastrellata del bagno, nascosti da uno specchio.