Nella giornata di ieri, i militari della Stazione Carabinieri di Lecce Santa Rosa, con il supporto della Stazione Carabinieri di Napoli Poggioreale, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Lecce, a carico di due partenopei, entrambi già detenuti presso la casa circondariale di Napoli dal maggio 2024, in virtù̀ di un precedente provvedimento cautelare emesso dalla Procura di Ancona.
Le indagini sono scaturite da attività investigative condotte dai militari delle Stazioni di Lecce Santa Rosa e Galatina, a seguito di due episodi di truffa avvenuti a Galatina e Lecce. Le vittime, entrambe anziane, hanno subito tentativi di raggiro da parte degli arrestati, che si sono spacciati per figure autoritarie al fine di ottenere illeciti profitti.
Ad ottobre 2023, i malviventi hanno contattato telefonicamente un’anziana di 83 anni, ingannandola con il pretesto di un presunto arresto del nipote per mancato pagamento di alcune tasse, inducendola a consegnare gioielli di valore stimato tra i 30mila e i 40mila euro a un sedicente direttore delle poste, presentatosi presso la sua abitazione.
A febbraio 2024, hanno tentato un’operazione simile con un’altra a donna di 92 anni, facendole credere di parlare con un Carabiniere, persuadendola a consegnare gioielli per un valore di circa 12mila euro. Tuttavia, in questo caso il tentativo di truffa è fallito grazie all’intervento della figlia dell’anziana, giunta presso l’abitazione della madre e di due ragazzi che, udite le urla della giovane, bloccavano i due presunti truffatori ai quali riprendevano il borsello contenente la refurtiva che riconsegnavano all’anziana.
Attualmente, i due uomini restano ristretti presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale, in attesa delle ulteriori determinazioni da parte dell’Autorità Giudiziaria. Le indagini continuano per accertare eventuali ulteriori responsabilità e per garantire la sicurezza della comunità.
Naturalmente, essendo il procedimento penale ancora nella fase delle indagini preliminari, le persone tratte in arresto, sono da ritenersi sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva di condanna.
