Picchia la compagna incinta e la costringe a vivere in edificio abbandonato, arrestato 24enne tunisino

Per un 24enne tunisino si sono aperte le porte del Carcere di Lecce. Diventava violento quando faceva uso di alcool e droghe e picchiava la compagna.

Ha aggredito la sua compagna incinta. E non era la prima volta che un 24enne tunisino alzava le mani, che diventava aggressivo dopo aver fatto uso di alcool e droga.

L’unica differenza è che qualcuno però ha visto tutto. Un cittadino, infatti, ha assistito alla violenza, andata in scena davanti agli occhi “indiscreti” e per aiutare quella giovane donna in difficoltà ha composto il 113.

Quando una volante della polizia ha raggiunto il luogo dell’aggressione indicato nella telefonata, il tunisino si era già allontanato. Hanno trovato, invece, la ragazza. Sul suo volto si leggeva la paura.

Nonostante il terrore provato, la poveretta si è sfogata con i poliziotti che, con tatto e sensibilità, hanno ascoltato il suo racconto intriso di soprusi. Ha confidato agli uomini in divisa le continue vessazioni, le percosse subite dal convivente. Una storia di maltrattamenti, diventata ancor più drammatica quando ha aggiunto che era costretta a vivere in un edificio abbandonato ed in condizioni non consone al suo stato di salute.

«È scappato quando vi ha visti», ha riferito. Visto lo stato interessante, la ragazza è stata affidata alle cure dei sanitari del 118, che l’hanno accompagnata in ospedale per tutte le cure del caso. Aveva i segni delle ferite ceusate dalle botte subite, in testa e sul volto.

Nel frattempo è scattata la caccia all’uomo. La ricerca è durata, fortunatamente, pochi minuti. Gli uomini in divisa, infatti, sono riusciti a rintracciare il 24enne in Viale Oronzo Quarta.

Incubo finito? Finalmente sì, ma non senza difficoltà. Accompagnato in Questura, il tunisino ha mostrato segni di insofferenza, offendendo gli agenti che gli chiedevano le generalità. Non solo ha rifiutato di farsi identificare, è andato anche oltre le parole, colpendo con calci e pugni gli arredi degli uffici.

L’uomo veniva tratto in arresto e accompagnato presso la locale casa circondariale. Ora dovrà rispondere di maltrattamenti, percosse, resistenza e danneggiamento aggravato.



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