Truffe agli anziani con il metodo del “falso incidente”, scoperto e arrestato uno degli autori

Spacciandosi per un carabiniere, ha raccontato del grave incidente provocato dal figlio, che aveva investito una ragazza. E del risarcimento necessario per evitargli il carcere

Negli ultimi mesi si sono contate, in tutto il Salento, numerose truffe agli di anziani, consumate con la tecnica della “finta telefonata”. Il copione è stato, più o meno, sempre lo stesso: il truffatore, spacciandosi per un appartenente alle forse dell’ordine, comunicava al malcapitato che un figlio o un nipote aveva provocato un incidente, ovviamente falso. A causa del sinistro rischiava la prigione, ma questo epilogo si poteva evitare pagando una certa somma in contanti o in gioielli. E proprio con tale stratagemma che due truffatori, nel primo pomeriggio del 26 febbraio, hanno messo a segno un colpo ai danni di una 85enne di Nardò.

La prima parte del piano consisteva nel contattatare il marito della signora, qualificandosi come Carabinieri, per farlo allontanare da casa con una scusa, un appuntamento per ipotetiche incombenze nell’ufficio postale del paese. A quel punto, uno dei complici citofonava all’anziana signora rimasta sola. Anche lui, spacciandosi per un carabiniere, chiedeva di entrare e propinava il trucco del grave incidente provocato dal figlio, che aveva investito una ragazza. Per evitare l’arresto doveva risarcire subito il danno consegnando 1500 euro in contanti o in gioielli.

La vittima, presa dallo scoramento, esibiva le mani dove indossava la fede nuziale e altri anelli che il malvivente prontamente sfilava dalle dita e poi, sostenendo che fossero insufficienti a coprire l’intero risarcimento, si faceva consegnare altri monili custoditi in casa.

Portata a compimento la truffa, l’uomo scendeva velocemente le scale e si dileguava. Nel frattempo, il marito della vittima attendeva dinanzi all’ufficio postale l’arrivo del finto carabiniere, ricevendo durante l’attesa, pretestuose telefonate dallo stesso al fine di impedire all’anziano di rientrare in casa.

Scoperta la truffa e presentata la denuncia, la sezione investigativa del Commissariato di Nardò ha controllato le immagini dell’impianto di videosorveglianza installato su una vicina abitazione. Dai filmati, gli agenti sono riusciti a risalire all’auto dei truffatori ed alla targa, intestata ad una società di autonoleggio con sede a Casoria (NA).

Gli investigatori prendevano contatti con la Questura di Napoli e, da attività info-investigativa, emergeva che la società era solita noleggiare autovetture a soggetti pregiudicati di origini campane dediti a realizzare truffe in tutto il territorio nazionale.

Da accertamenti effettuati presso la società da personale del Commissariato di Afragola (NA) si acquisiva copia del noleggio dell’autovettura incriminata, che risultava noleggiata proprio il 26.02.2024, il giorno della truffa, a un 38enne di Napoli, già noto alle forze dell’ordine per reati simili commessi in concorso con un suo coetaneo.

I poliziotti del Commissariato di Nardò, al termine delle indagini, hanno sottoposto la vittima della truffa alla visione di un album con diverse foto segnaletiche dove la parte lesa riconosceva senza ombra di dubbio la foto del truffatore che le aveva sottratto i gioielli che corrispondeva a uno dei due identificati nelle indagini. Al momento, resta sconosciuto il complice che aveva tenuto occupato il marito telefonicamente.

Su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, al truffatore è stata consegnata l’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari.