Sorpreso con la cocaina, cerca di evitare la perquisizione in casa dando l’indirizzo sbagliato. Arrestato

In casa dell’uomo è stata trovata droga di ogni tipo: cocaina, marijuana e hashish ma anche un micidiale mitragliatore Uzi calibro 9×21 munito di caricatore e cartucce.

Detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e armi. Sono queste le accuse contestate ad un 46 enne di Trepuzzi, arrestato nel tardo pomeriggio di ieri dal personale della Squadra Mobile di Lecce e di Brindisi, impegnati in un servizio di controllo del territorio dedicato al contrasto dello spaccio di droga.

I guai per l’uomo sono cominciati quando è stato “sorpreso” dagli investigatori con alcune dosi di cocaina. Stava camminando a piedi quando, notando le divise degli agenti, ha cercato con nonchalance di sfuggire al controllo. Forse sperava che gli investigatori non avrebbero approfondito, ma si sbagliava. Quando hanno trovato la “polvere bianca”, gli agenti hanno voluto vederci chiaro, estendendo il controllo anche alla sua abitazione. E anche in questo caso ha cercato di farla franca, sviando gli agenti a cui ha dato un indirizzo sbagliato. Anche questo tentativo è caduto nel vuoto.

Durante la perquisizione nell’appartamento, è stato trovato (e sequestrato) oltre mezzo chilo di cocaina. E ancora cinque chili di marijuana e 200 grammi di hashish. Droga di ogni tipo e in quantità. C’era anche il materiale necessario a confezionare le dosi e dello stupefacente già pronto per il “mercato”. Tanto è bastato a far scattare l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti. Ma il 46enne risponde anche di detenzione di armi, perché durante il controllo è saltato fuori un mitragliatore Uzi calibro 9×21 munito di caricatore rifornito di cartucce. Un’arma automatica ritenuta micidiale.

L’uomo ha tentato sino all’ultimo di sviare gli investigatori cercando addirittura di condurli in un’abitazione diversa da quella in cui effettivamente dimora. Al termine dell’attività è stato dichiarato in arresto e posto a disposizione della competente Autorità Giudiziaria che ne disponeva l’accompagnamento in carcere.



In questo articolo: