Spara ad un militare, ma poi lo accompagna in ospedale. 49enne arrestato per tentato omicidio

Arrestato un 49enne accusato di tentato omicidio a Casalabate: l’uomo, irreperibile dal 16 maggio, è stato fermato dalla Squadra Mobile di Lecce dopo indagini serrate e pedinamenti.

Le campagne tranquille di Casalabate, nel cuore del Salento, sono diventate teatro di un episodio drammatico che poteva finire in tragedia. Grazie a una serie serrata di indagini, condotte giorno e notte, gli agenti della Mobile sono riusciti a dare un volto al presunto aggressore. E oggi, su delega della Procura della Repubblica di Lecce, la Squadra Mobile del capoluogo salentino ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare con cui il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la custodia cautelare in carcere, nei confronti di un 49enne. Per l’uomo si sono aperte le porte di San Nicola per essere sospettato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, detenzione illecita di arma da sparo e porto in luogo pubblico di arma comune da sparo.

Per capire tocca riavvolgere il tempo e tornare al 16 maggio, quando al Pronto Soccorso del “Vito Fazzi” è giunto un uomo gravemente ferito al collo da un colpo di arma da fuoco. Dopo le prime cure, il malcapitato è stato operato d’urgenza, senza avere il tempo di raccontare l’accaduto o fornire elementi utili a ricostruire cosa era accaduto prima del suo ricovero. Certo è che gli uomini della Squadra Mobile di Lecce hanno avviato subito le indagini per mettere insieme tutti i pezzi, ascoltando per tutta la notte, chiunque potesse essere, anche solo potenzialmente, a conoscenza dei fatti.

La ricostruzione: un incontro fatale nelle campagne

L’incontro nelle campagne di Casalabate, forse per chiarire, è finito con un colpo di pistola. Ma cosa era accaduto? Dalle prime ricostruzioni, i poliziotti hanno capito che tutto era cominciato, probabilmente, da una discussione poi degenerata in qualcosa di molto più pericoloso. Il movente? Un’ombra di gelosia. L’alterco sarebbe nato per alcuni chiarimenti su una relazione intrapresa dalla vittima, particolare che ha indirizzato gli uomini in divisa sulla pista giusta.

Nel corso di una perquisizione domiciliare, gli agenti hanno trovato in casa del sospettato una pistola, accuratamente nascosta, ma dell’uomo non si c’era traccia. Altri pezzi per ricostruire il puzzle sono arrivati dalle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza e dai servizi di osservazione e pedinamento che hanno permesso di mettere insieme tutti i pezzi per formare il quadro. Molti gli indizi contro il 49enne che, probabilmente consapevole delle sue responsabilità ha cercato di sottrarsi alla cattura.

Dagli accertamenti è emerso che i due uomini si erano incontrati nelle campagne di Casalabate, dove l’arrestato aveva premuto il grilletto contro la vittima. Più colpi, ma solo uno è andato a segno. Implorato dal ferito, ha deciso di accompagnarlo in ospedale, dove lo ha abbandonato, dandosi alla fuga.

La fuga e la rete di protezione

Da quel momento, il 49enne si è reso irreperibile, potendo contare su una fitta rete di fiancheggiatori che ne ostacolavano le ricerche. Nella disponibilità dell’uomo, utenze dedicate intestate a prestanomi e cellulari di comodo.
Nonostante gli accorgimenti adottati, nella mattinata, gli agenti della Squadra Mobile di Lecce sono riusciti ad individuare l’uomo in sella ad una moto in località Torchiarolo. E lì lo hanno fermato senza che opponesse resistenza.

Le conseguenti attività hanno permesso di recuperare un’ulteriore pistola di cui l’interessato si era in precedenza disfatto, presumibilmente utilizzata per commettere l’episodio delittuoso.

Condotto presso la Questura di Lecce, al termine delle formalità di rito è stato tratto in arresto ed associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Si specifica che i provvedimenti adottati in fase investigativa e /o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite nel rispetto dei diritti della persona indagata e della presunzione di innocenza.