Minacce estorsive a un imprenditore per un debito, assolte due persone al termine del processo

Al termine del processo, i giudici della prima sezione collegiale, presidente Fabrizio Malagnino, hanno assolto “perché il fatto non sussiste”

Erano accusati di avere taglieggiato un imprenditore per un presunto debito.

Al termine del processo, i giudici della prima sezione collegiale (presidente Fabrizio Malagnino) hanno assolto “perché il fatto non sussiste” G.D.G, 41 anni di Casarano e T.T., 55enne, anch’egli di Casarano dal reato di tentata estorsione.

Invece, il reato di estorsione aggravata contestato al solo G.D.G. è stato riqualificato in esercizio arbitrario delle proprie ragioni e dichiarato estinto per remissione di querela. Il giudice ha invece disposto la trasmissione degli atti al pm sulla deposizione in aula della presunta vittima di estorsione.

Invece, il pm Maria Rosaria Petrolo aveva chiesto la condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione per G.D.G. ed a 3 anni e 6 mesi per T.T.

Il primo episodio risale al 15 agosto del 2020. Secondo l’accusa, il solo G.D.G. avrebbe condotto con la propria macchina l’imprenditore in una zona isolata di Casarano e lo avrebbe colpito al volto, procurandogli una tumefazione. E poi lo avrebbe costretto a consegnargli la somma di 450 euro. Il motivo? Un presunto debito da onorare con un terzo soggetto non identificato.

Sempre per lo stesso motivo, secondo l’accusa, i due imputati si sarebbero recati presso l’abitazione dell’imprenditore. Dopo aver tirato calci e pugni contro la porta, avrebbero cercato, senza riuscirci, di ottenere il denaro per il pagamento del debito.

Come detto, tali accuse sono cadute al termine del processo. Gli imputati erano assistiti dall’avvocato Mario Coppola.



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