Rischiava la condanna ad 8 anni di reclusione per droga. Assolto 46enne di Casarano al termine del processo

I giudici della prima sezione collegiale hanno ritenuto Angelo Moscara non colpevole con la formula “perché il fatto non sussiste”

Era accusato di detenzione di sostanze stupefacenti, assieme ad un complice, ma al termine del processo è arrivata l’assoluzione nei suoi confronti.

I giudici della prima sezione collegiale (presidente Annalisa De Benedictis), nella giornata di oggi, hanno ritenuto non colpevole con la formula “perché il fatto non sussiste”, Angelo Moscara, 46enne di Casarano, anche se le motivazioni si conosceranno entro 90 giorni. Non solo, poiché è stata revocata la misura degli arresti domiciliari e torna in libertà.

Invece, il pm Simona Rizzo ha invocato la condanna ad 8 anni di reclusione. Il difensore del’imputato, l’avvocato Simone Viva, ha invece chiesto l’assoluzione e l’istanza è stata poi accolta dal collegio giudicante. Il legale ha sostenuto che Moscara ha accompagnato in macchina presso una località di campagna Ivan Caraccio, 35enne di Casarano, senza essere al corrente di cosa avesse intenzione di fare. Inoltre, quest’ultimo, ascoltato come testimone in aula, ha affermato che la droga era solo sua, “scagionando” Moscara. E nelle settimane scorse, Ivan Caraccio è stato condannato a 5 anni di reclusione dal gup Giulia Proto, che ha accolto l’istanza di patteggiamento avanzata dall’avvocato Antonio Venneri.

Ma l’aspetto singolare della vicenda è un altro. Angelo Moscara è il padre di Giuseppe Moscara, alias Mozzarella, 25enne di Casarano (già condannato in Appello a 19 anni e 4 mesi per il tentato omicidio di Amin Afendi e Luigi Spennato). Invece, Ivan Caraccio era considerato uno dei componenti del gruppo criminale smantellato con l’operazione “Diarchia”, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

Caraccio era finito nella lista delle persone da eliminare per il “vizio” di aprire la bocca troppo facilmente. E probabilmente sarebbe finito nell’elenco dei casi di “lupara bianca” se non fossero intervenuti i carabinieri che lo hanno arrestato per droga, prima che andasse in scena il piano criminale. Ed il pentito Tommaso Montedoro affermò che proprio Giuseppe Moscara era stato individuato come componente del commando di morte che avrebbe dovuto ammazzare Caraccio.

Ritornando invece a parlare della vicenda che portò all’arresto di Ivan Caraccio e Angelo Moscara, i fatti si sarebbero verificati intorno alle 20.30 del 28 aprile scorso. I due si trovavano in macchina, in una località di campagna alla periferia di Casarano. Il primo sarebbe sceso dall’auto, ma ben presto sono intervenuti i carabinieri. Il giovane è scappato a piedi, per essere poi preso poco dopo. Invece, il secondo avrebbe tentato la fuga in macchina, ma è stato fermato dai carabinieri, dopo un rocambolesco inseguimento.

A seguito di un controllo, i carabinieri hanno ritrovato ben 3 chili di droga in un terreno circostante contenuta in appositi panetti. Nello specifico, 1 chilo di cocaina e 2 chili di hashish.

Come disposto dal pm di turno Luigi Mastroniani, i due individui sono stati tratti in arresto. Come detto, dopo l’assoluzione, Moscara è tornato in libertà.



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