Era accusato di avere morso, minacciato e sequestrato la compagna. Assolto un 55enne leccese

La sentenza è stata emessa dal giudice, al termine del processo con il rito abbreviato. Il pm aveva chiesto la condanna alla pena di 6 anni.

Si conclude con l’assoluzione, il processo a carico di un 55enne leccese accusato di avere minacciato, picchiato e chiuso a chiave dentro la propria abitazione la compagna.

La sentenza è stata emessa dal gup Michele Toriello, al termine del processo celebratosi con il rito abbreviato condizionato all’acquisizione delle dichiarazioni della persona offesa. È stata così accolto l’istanza dell’avvocato Fulvio Pedone, legale del l’imputato. Il pm Roberta Licci ha chiesto la condanna alla pena di 6 anni.

Il  55enne leccese rispondeva delle gravi accuse di minacce aggravate, violenza privata, lesioni personali e sequestro di persona.

Le indagini hanno preso il via, dopo una segnalazione alle forze dell’ordine, da parte vicini di casa, allertati dalle urla provenienti dall’abitazione. Secondo il pm Massimiliano Carducci, titolare dell’inchiesta, il 55enne leccese spinto dalla gelosia, il 18 aprile scorso, avrebbe morso al volto e afferrato per il collo la compagna non convivente, per costringendola a rimanere all’interno della sua abitazione. Non solo, poiché l’avrebbe minacciata di morte, apostrofandola con frasi ingiuriose, nonostante il tentativo della donna di calmarlo.

E ancora, il compagno brandendo un coltello da cucina con lama di 30 cm, le avrebbe intimato di fare silenzio per non farsi sentire dai vicini. Infine, tra le 4 e le 8:15, avrebbe chiuso la porta d’ingresso di casa, estraendo le chiavi dalla toppa e nascondendole nella tasca dei pantaloni. Così facendo, avrebbe impedito alla compagna di uscire, nonostante lo implorasse di lasciarla andare via. A seguito dei fatti, il 55enne leccese venne raggiunto da un divieto di avvicinamento alla persona offesa, revocato oggi dal giudice.



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