Percepiva la pensione di invalidità perchè era cieco, ma guidava l’ape? 74enne assolto dall’accusa di truffa

È stata accolta la richiesta di assoluzione avanzata dall’avvocato Speranza Faenza che aveva prodotto una corposa documentazione, sostenendo come l’imputato fosse effettivamente cieco

Era accusato di avere simulato di essere cieco per accedere alla pensione di invalidità e intascare ben 27.797 euro. E sarebbe stato “pizzicato” alla guida di un Ape Car, insinuando più di un dubbio sulla sua effettiva cecità.

Al termine del processo, il giudice monocratico Giovanna Piazzalunga, ha assolto R.P., 74enne di Taurisano che rispondeva dell’ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico. È stata dunque accolta la richiesta di assoluzione avanzata dall’avvocato Speranza Faenza che aveva prodotto una corposa documentazione, sostenendo come l’imputato fosse effettivamente cieco ed escludendo l’ipotesi di truffa ai danni dell’Inps.

In una scorsa udienza, alla presenza del vpo d’udienza Maria Ligorio, un oculista ha attestato la cecità dell’uomo.

Secondo il pm Valeria Farina Valaori, titolare del fasciolo d’indagine, R.P. avrebbe presentato la domanda per l’accesso alla pensione d’invalidità civile. Venne così avviato un procedimento amministrativo nel corso del quale, secondo la Procura, il 74enne avrebbe simulato di essere affetto da cecità davanti alla commissione medica, a partire dal 21 novembre del 2007. Ciò sarebbe avvenuto anche nelle successive sedute di revisione tenutesi il 14 aprile del 2010, il 18 aprile del 2012, il 10 aprile del 2013. E così facendo, la commissione sarebbe stata indotta in errore e avrebbe attestato nei relativi certificati come R.P. fosse cieco con residuo visivo non superiore ad 1/20 ad entrambi gli occhi con eventuale correzione. Sempre secondo l’accusa, il presunto cieco, fino a giugno del 2014, si sarebbe procurato lingiusto profitto di 27.797 euro, ai danni dell’INPS.

Le indagini sono state condotte dagli uomini della Tenenza della Guardia di Finanza di Casarano, tra il luglio del 2014 e aprile del 2016. In questo lasso di tempo, R.P. sarebbe stato “pizzicato” alla guida di un Ape Car, nonostante la presunta cecità.

In seguito, il 74enne è stato rinviato a giudizio dal gup Antonia Martalò, dopo la richiesta della Procura.

Al termine del processo, come detto, per l’imputato è arrivata l’assoluzione.



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