Assolto con formula piena un avvocato accusato di avere approfittato dell’infermità dello zio per fargli modificare il testamento. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Bianca Maria Todaro che ha accolto la tesi difensiva degli avvocati Luigi Rella e Francesco Paolo Sisto, legali dell’imputato. Il 37enne avvocato leccese rispondeva dell’accusa di circonvenzione d’incapace e nei suoi confronti il pm aveva chiesto la condanna a 3 anni.
Il giudice ha accolto la tesi difensiva degli avvocati Luigi Rella e Francesco Paolo Sisto. Un altro nipote del defunto, assistito dall’avvocato Ivana Quarta, si era costituito parte civile.
La vicenda muove i primi passi dopo la morte, avvenuta nel dicembre del 2013, di un medico 82enne. Gli eredi legittimi apprendevano che, con il testamento suddetto del 30 maggio 2009, l’uomo aveva destinato tutti i beni di maggior valore all’avvocato.
Secondo il pm, il legale avrebbe abusato dello stato di vulnerabilità del parente (dal 2007 in poi) e poi della sua condizione d’infermità psichica, espressione di una “demenza vascolare” accertata come esistente sin dal 2011. In particolare, lo induceva a redigere un testamento olografo apparentemente datato 30 maggio 2009, ottenendo dall’eredità una serie di vantaggi patrimoniali, consistiti, tra le altre cose, in due ville e alcuni terreni agricoli.
Tali accuse sono cadute al termine di un lungo dibattimento.
Era finito sotto processo anche il padre dell’avvocato (nel frattempo deceduto), difeso dagli avvocati Raffaele Zocco e Andrea Sambati.