Tre molotov contro la casa del vicino, assolto dopo perizia, verrà curato in una comunità   

Il giudice pur pronunciandosi per l’assoluzione, in virtù di un difetto d’imputabilità, ha comunque disposto una misura di sicurezza.

Assolto perché ritenuto non imputabile. È la decisione del giudice monocratico Maddalena Torelli, maturata all’esito di una perizia psichiatrica.

A seguito d’incidente probatorio richiesto dalla difesa in fase d’indagine, infatti, lo specialista ha concluso che L.C. imbianchino 57enne di Salve era incapace d’intendere e di volere al momento dei fatti. A tal proposito, il giudice pur pronunciandosi per l’assoluzione, in virtù di un difetto d’imputabilità, ha comunque disposto una misura di sicurezza: l’assegnazione al C.R.A.P. – Comunità Riabilitativa Assistenziale Psichiatrica- per la durata di 1 anno.

L.C. è assititito dagli avvocati Luca Puce e Gessica Nuzzello.

I fatti

Il 7 settembre scorso, le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 6.00. Quel giorno di fine estate,  L.C. ha posizionato una bombola accanto all’auto di un vicino con il quale aveva avuto dei dissidi. Poi, ha aperto la valvola del gas e ha aspettato un po’. Voleva amplificare la “potenza” delle tre bottiglie colme di liquido infiammabile che aveva lanciato sul portone di ingresso, sulla veranda e sulla “Renault Kadjar”, parcheggiata accanto all’abitazione della vittima. È stato grazie al tempestivo intervento dei carabinieri della stazione di Salve e dei colleghi del Norm della compagnia di Tricase che si è evitato il peggio.

L.C. venne arrestato in flagranza di reato e condotto in carcere.

Infine, i militari, durante il sopralluogo, hanno trovato un secchio che conteneva altre tre bottiglie incendiarie “pronte all’uso” e due accendini. Materiale che, inutile dirlo, è finito sotto sequestro.



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