Erano accusati della morte di un ottantenne di Leverano, assolti dodici medici

I fatti risalgono a metà dicembre del 2012, quando l’ottantenne viene ricoverato presso il nosocomio “San Giuseppe” di Copertino per l’asportazione di alcuni “polipi del sigma”.

Erano accusati della morte di un ottantenne di Leverano, ma dodici medici sono stati assolti, “perché il fatto non sussiste” al termine del processo.

Il giudice monocratico Sergio Tosi ha ritenuto gli imputati, non colpevoli del reato di omicidio colposo. Sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Ester Nemola e Luigi Covella.

Il Pubblico Ministero Roberta Licci ha invece chiesto la condanna ad 1 anno e 10 mesi per i tre medici che operarono il paziente.

L’inchiesta

L’inchiesta viene aperta in seguito all’esposto presentato dai familiari dell’uomo (i figli e la moglie).

I fatti risalgono a metà dicembre del 2012, quando l’ottantenne viene ricoverato presso il nosocomio “San Giuseppe” di Copertino per l’asportazione di alcuni “polipi del sigma”. Difatti il 14 dicembre, il primario dispone un intervento mini-invasivo di “emicolectomia sinistra laparoscopica” in accordo con alcuni medici provenienti da Treviso (tra i partecipanti ad un meeting che si svolgeva negli stessi giorni), tanto che l’intervento eseguito sull’uomo, venne trasmesso in videoconferenza durante il convegno medico.

Secondo l’accusa, all’esecuzione di quell’intervento “all’avanguardia”, sarebbe derivata una peritonite non segnalata nel diario clinico, nonostante ci fossero segnali che richiedevano un intervento d’urgenza. L’operazione sarebbe quindi stata eseguita con almeno 48 ore di ritardo e nel decorso post-operatorio, sopraggiunse una grave setticemia che provocò nel paziente un ‘”insufficienza multiorgano”.

L’80enne viene successivamente trasferito presso l’Ospedale di Scorrano, dove morì circa un mese dopo.



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