Era accusato di maltrattamenti verso la moglie.  Assolto al termine del processo. Rischiava la condanna a 3 anni

Inoltre, l’imputato è stato assolto dal reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, perché il fatto non sussiste

maltrattamenti

Arriva l’assoluzione per un uomo di mezza età dell’hinterland di Lecce, accusato di maltrattamenti verso la moglie.

La sentenza è stata emessa dalla giudice monocratica Elena Coppola, al termine del processo. Il tribunale ha riqualificato il reato di maltrattamenti in lesioni, ma per quest’ultimo è stato dichiarato il non doversi procedere per prescrizione.

Inoltre, l’imputato è stato assolto dal reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, perché il fatto non sussiste.

Invece, il pm aveva chiesto la condanna a 3 anni di reclusione

La vicenda trae origine da due denunce della moglie, che accusava il marito di violenze fisiche, minacce di morte, schiaffi, pugni, calci e parole offensive del tipo SEI PAZZA, UN’ARPIA, anche alla presenza dei loro due figli minorenni. Tali episodi, sempre a dire della donna, si sarebbero verificati per lunghi anni, ed avrebbero avuto inizio nel dicembre 2011. Il difensore dell’uomo, l’avvocato Ilaria Baldassarre, che da subito ha creduto nella piena innocenza del proprio assistito, durante l’arringa difensiva, ha argomentato, sulla base delle prove raccolte, che tutto il racconto della donna non fosse credibile ma del tutto falso e studiato a tavolino e che le denunce fossero frutto della volontà di vendicarsi poiché l’uomo aveva avviato la procedura di separazione coniugale.

L’uomo, che dall’inizio della vicenda processuale si è sempre professato innocente e vittima di un piano di vendetta messo in atto dalla ex moglie, ha accolto la pronuncia di assoluzione con grande soddisfazione.

 



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