Concerto di Bob Sinclar alla Praja di Gallipoli. Assoluzione per il titolare della discoteca

Era accusato di non aver rispettato la capienza massima prevista per il concerto del 27 luglio del 2017 nella nota discoteca gallipolina

Si conclude con l’assoluzione il processo per il titolare della discoteca Praja di Gallipoli, accusato di non aver rispettato la capienza in occasione del concerto di Bob Sinclar, del 27 luglio del 2017.

La sentenza è stata emessa nelle scorse ore dal got Alida Accogli del Tribunale di Lecce che ha assolto con formula piena Pierpaolo Paradiso, 45enne di Gioia del Colle, in qualità di legale rappresentante della società proprietaria della discoteca Praja.

È stata così accolta la tesi difensiva dell’avvocato Giuseppe Romano che si era opposto in precedenza al decreto penale di condanna. Nel corso della discussione in aula, il legale ha sostenuto come lo “stacco” di 3.200 biglietti non consentiva di affermare che 3.200 persone fossero “simultaneamente”, presenti all’interno della discoteca. Infatti, non tutto il pubblico si sarebbe trattenuto sino alle 5 del mattino successivo e non venne effettuata una conta dei presenti da parte delle forze dell’ordine.

Il concerto del noto dj produttore discografico francese si è tenuto regolarmente nella notte tra il 27 ed il 28 luglio del 2017 nella nota discoteca gallipolina. Successivamente vi fu un sopralluogo del Commissariato di Polizia da cui sarebbe emerso un sovraffollamento del Praja. Venne cosi fatto defluire il pubblico presente all’interno della discoteca. Si è poi arrivati all’apertura di un’inchiesta. Secondo l’accusa, il titolare della discoteca non avrebbe osservato le prescrizioni a tutela dell’incolumità pubblica che erano state dettate dal Servizio Sviluppo Economico del Comune di Gallipoli con autorizzazione del 12 aprile del 2017. Nello specifico, secondo l’accusa, sarebbe stata superata la capienza di persone che era stata prescritta nel provvedimento autorizzativo.

Come detto, tali accuse sono cadute al termine del processo.



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