Erano accusati di aver violentato in tre una loro parente, dopo averla condotta in una località appartata. Non solo, poiché a padre e figlio venivano contestati anche dei singoli episodi di stupro ed una sequela di minacce di morte e di aggressioni fisiche con la complicità di tre donne.
Al termine del processo di Appello è arrivata l’assoluzione e alcuni reati sono stati dichiarati estinti per prescrizione.
Solo lo zio della presunta vittima, un 55enne residente in un comune del Nord Salento, è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione per un singolo episodio di abusi sessuali, nell’ipotesi più lieve.
Gli imputati rispondevano delle accuse di violenza sessuale di gruppo, stalking, minacce gravi, esercizio arbitrario delle proprie ragioni, violenza privata, lesioni personali.
Il collegio difensivo
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Francesca Conte, Daniele Scala, Federica Conte e Marco Pezzuto.
I fatti contestati dalla Procura si sarebbero verificati tra il 2014 ed il 2016, in varie località del Nord Salento.
Nello specifico, la parente, una giovane donna che era ospite di una coppia di coniugi, avrebbe subito negli anni, una serie di violenze da parte di vari componenti della famiglia, per ottenere il suo allontanamento da casa. Venivano contestati diversi episodi di violenza sessuale, percosse con calci e pugni, accompagnati da minacce di morte, in un’occasione con un coltello.
Secondo l’accusa, il figlio 26enne dell’uomo, si sarebbe introdotto di nascosto nella stanza e l’avrebbe prima ferita con vari oggetti taglienti e poi costretta ad un rapporto sessuale, per obbligarla a ritirare le denunce.
Infine, padre e figlio, assieme a un altro parente, avrebbero costretto la donna a salire in macchina e dopo averla condotta in una località di campagna, l’avrebbero violentata a turno.
La maggior parte delle accuse sono però cadute al termine del processo di secondo grado.