“Scambio di favori e assunzioni pilotate per il centro di procreazione assistita”. Le intercettazioni  

Secondo l’accusa, Salvatore Ruggeri, in qualità di assessore al Welfare ed il medico Elio Vito Quarta, “stringevano un patto corruttivo”, con la collaborazione del commercialista Giantommaso Zacheo per accreditare il centro privato “Prodia” di Muro Leccese all’esercizio dell’attività di procreazione assistita.

L’inchiesta sulla sanità pugliese investe anche un Centro di Procreazione Medicalmente Assistita.
Secondo l’accusa, Salvatore Ruggeri, ex assessore regionale al Welfare ed il medico Elio Vito Quarta, “stringevano un patto corruttivo” per accreditare il centro privato “Prodia” di Muro Leccese all’esercizio dell’attività di procreazione assistita. E Ruggeri interveniva, per il buon esito della pratica, sul personale amministrativo in servizio presso la Regione Puglia (incaricato dell’istruzione della pratica). Ed esercitava pressioni sul Direttore Generale Rodolfo Rollo, affinché incaricasse del sopralluogo igienico sanitario, presso la struttura di Muro Leccese,  personale “compiacente” del Dipartimento Prevenzione e Igiene dell’Asl di Lecce.
E i due si sarebbero avvalsi della collaborazione del commercialista Giantommaso Zacheo che fungeva da intermediario, al fine di eliminare qualsiasi ostacolo burocratico, per conseguire personali utilità. A tal proposito Quarta affermava: “vedi un po’ se riesci a farcela avere questa…di delibera…solo tu puoi farcela avere”. E nel gennaio del 2019, in una telefonata tra Quarta e Zacheo, si comprende che non è ancora arrivata l’attesa delibera: “beh non so più cosa pensare, perché non possiamo neanche iniziare a gennaio…non lo so più …mi fanno fallire”.
Sulla vicenda si attiverà Ruggeri per manipolare la dirigenza Asl, in modo da far inviare ispettori che, almeno secondo l’idea del Quarta, sarebbero stati meno rigidi di quelli competenti su Muro Leccese.
E come si legge nell’ordinanza: “per il buon esito delle pratiche, Ruggeri aveva preteso il 30% delle quote societarie“. Non solo, anche un’ulteriore quota in favore di un parente e un’assunzione pilotata.
In ogni caso la cessione delle quote veniva prudenzialmente rinviata all’incarico di Ruggeri da assessore: Non facciamo durante la società…perché oggi io sono ancora..se mia sia..una carta..ti bruci”.



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