
Arriva la condanna alla pena di 5 anni di reclusione per omicidio stradale aggravato, nei confronti di Rezerat Turku, il 44enne conducente dell’auto, finito ai domiciliari, poiché risultò ubriaco e drogato, dopo l’incidente in cui perse la vita, nel settembre di due anni fa, Aldo Gjoka, detto Aldino, il 29enne albanese, ma residente a Lecce, alla guida di una moto.
La sentenza è stata emessa oggi dal gup Stefano Sala, al termine del processo con rito abbreviato.
In una scorsa udienza, il pm Maria Grazia Anastasia aveva invocato la condanna a 6 anni.
Le indagini sono state condotte dai carabinieri e dagli agenti di Polizia locale di Melendugno coordinati dal pm Giorgia Villa.
L’incidente stradale avvenne il 7 settembre del 2023, nella marina di Torre Specchia, lungo la provinciale adriatica San Cataldo-Otranto. In base alle indagini, la Jaguar condotta da Turku viaggiava a circa 120 km/h (ben oltre il limite di 50 fissato per quel tratto di strada); dopo aver superato una curva, invase la corsia opposta andando a impattare proprio contro la moto Yamaha 690Mtm guidata da Gjoka.
Il 29enne venne sbalzato dalla sella e scaraventato a 20 metri di distanza. L’auto finì contro il guardrail, mentre la moto andò ad impattare contro un muretto.
Lo sfortunato Aldino invece morì sul colpo. A nulla purtroppo servirono i ripetuti tentativi di rianimarlo dei sanitari del 118
Turku risultò effetto di ebbrezza alcolica e di sostanze stupefacenti. Venne arrestato e condotto ai domiciliari. L’uomo, davanti al gip Anna Paola Capano, avrebbe ammesso di aver assunto sostanze stupefacenti, ma di averlo fatto nei giorni precedenti all’incidente.
Turku è difeso dall’avvocato Nicola Di Bello, che farà ricorso in Appello, una volta depositate le motivazioni della sentenza, entro 90 giorni.
I familiari di Aldo Gjoka sono assistiti dagli avvocati Chiara Fanigliulo e Stefano Carlà.