
Assoluzione definitiva per i tre imputati, accusati, nell’ambito della maxi inchiesta Sabr, di avere ridotto in schiavitù i lavoratori extracomunitari impegnati nella raccolta di angurie e pomodori, nelle campagne di Nardò (in contrada Boncuri), nel periodo compreso fra il 2008 ed il 2011.
La Cassazione ha confermato il verdetto della Corte d’Assise d’Appello di Taranto che al termine del processo bis, aveva assolto gli imprenditori finiti sul banco degli imputati. Si trattava di Pantaleo Latino, 64enne di Nardò; Livio Mandolfo, 56 anni di Nardò e Giovanni Petrelli, 61enne di Carmiano che erano stati condannati ad 11 anni di reclusione ciascuno in primo grado. Rispondevano a vario titolo ed in diversa misura di associazione a delinquere, finalizzata a reclutare cittadini extracomunitari clandestini”, “sfruttamento e riduzione in schiavitù”, “intermediazione illecita”.
In precedenza, la Cassazione aveva, invece, annullato la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Lecce con cui era stata stabilita l’assoluzione degli imputati. Ed aveva disposto l’annullamento con rinvio di quella sentenza, accogliendo i ricorsi del pm e delle parti civili.
Ricordiamo che nell’aprile del 2019, i giudici di Appello avevano ribaltato la sentenza di primo grado emessa dalla Corte d’Assise e assolto dalle accuse più gravi, tutti gli imputati del maxiprocesso “Sabr”.
La Corte aveva comunque inflitto due condanne.
Il collegio difensivo
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati: Francesco Galluccio Mezio, Antonio Palumbo, Luigi Corvaglia, Giuseppe Bonsegna, Antonio Romano, Vincenzo Blandolino, Giuseppe Cozza, Fabio Domenico Corvino, Salvatore Donadei, Vincenzo Perrone, Ezio Maria Tarantino, Lucio Calabrese, Amilcare Tana, Silvia Sabato, Antonio Luceri, Mario De Lorenzis.
Secondo la pubblica accusa, rappresentata dal pubblico ministero Elsa Valeria Mignone sarebbe emersa un’associazione a delinquere caratterizzata da una struttura piramidale costituita da: imprenditori locali che costituivano il “vertice”, “reclutatori” africani, caporali e capi squadra.
L’Operazione investigativa “Sabr” (dal soprannome di uno dei caporali) prese il via dalla ribellione guidata da Sagnet, che portò alla denuncia tra il 2009 ed il 2011, di un brutale sistema di sfruttamento nei campi di raccolta di angurie e pomodori. Da lì, partirono le indagini dei Ros di Lecce.
(Immagine di repertorio)