Avrebbe intascato i soldi di ignari clienti della banca, chiesta la condanna per un promoter finanziario

Dinanzi al Got si è tenuta la requisitoria del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone. Sul banco degli imputati, Carlo Cavalera 48 anni di Gallipoli accusato di furto aggravato dal mezzo fraudolento e truffa in concorso con Anna Cacciatore, 39enne di Gallipoli.

Si sarebbe "appropriato" del denaro di ignari clienti della Banca Monte dei Paschi di Siena e la Procura ha chiesto per il responsabile di un servizio di promozione finanziaria una condanna a 3 anni e 10 mesi.
  
Dinanzi al got Michele Guarini si è tenuta, in mattinata, la requisitoria del procuratore aggiunto  Elsa Valeria Mignone. Sul banco degli imputati, Carlo Cavalera 48 anni di Gallipoli  accusato di furto aggravato dal mezzo fraudolento e truffa in concorso con Anna Cacciatore, 39enne di Gallipoli.
  
I due imputati, secondo la tesi della Procura, avrebbero "intascato" somme di denaro dai conti correnti di ignari clienti, circa una ventina, provocando ingenti danni economici e patrimoniali. La truffa accertata, risulta aggirarsi intorno ad una cifra di circa un milione e 200mila euro.
  
Il procuratore aggiunto nel corso della requisitoria odierna ha accusato Cavalera di "totale compartecipazione condivisione all'iter commissivo dei reati". Il processo è stato aggiornato al l'udienza del  16 dicembre, quando è prevista la discussione degli avvocati e potrebbe essere messa la sentenza.  Intanto, la banca Monte dei Paschi di Siena ha avanzato concreta possibilità di risarcimento.
  
Anna Cacciatore, difesa dall'avvocato Francesca Conte, ha già patteggiato una pena a 4 anni (più 300 euro di multa) per i reati di furto aggravato dal mezzo fraudolento, truffa in concorso, ma anche esercizio abusivo dell’attività di promotore finanziaria e falso.
  
La vicenda prese avvio nell'autunno di sei anni fa, quando, secondo l'accusa, la Cacciatore, una ex promotrice finanziaria della Banca Monte dei Paschi di Siena, faceva "credere" che Cavalera (Responsabile di un servizio di promozione finanziaria) fosse il responsabile dell’Ufficio Prodotti finanziari dell’istituto di credito toscano. In questo modo, i clienti venivano convinti a versare ingenti somme di denaro, con la promessa di ottimi ricavi. Naturalmente, il denaro non veniva re-investito, ma"trattenuto" dai due truffatori.
  
L'attività investigativa durò circa tre anni ed il 30 settembre del 2010, la polizia stradale rinvenne in una località del foggiano,una macchina  appartenente alla Cacciatore; all’interno furono ritrovate quattro lettere indirizzate ad altrettanti destinatari, tra i quali spiccava proprio il nome di Cavalera.
  
La Cacciatore, una volta rintracciata, raccontò agli investigatori di aver voluto tentare il suicidio perché pentita di avere posto in essere la maxi truffa e di avere sottratto ingenti somme di denaro alle ignare vittime del raggiro. Pochi giorni dopo, Cavalera presentò denuncia in data 1 ottobre 2010, presso il Commissariato Polizia di Gallipoli e li a distanza di dieci giorni, anche un'integrazione alla stessa. Il procedimento fu successivamente archiviato.
  
I due promotori finanziari furono arrestati nell'aprile di 3 anni fa. Dalle indagini dei finanzieri di Gallipoli, emersero degli ammanchi di cassa nel l'agenzia in cui lavorava la Cacciatore.
  
Carlo Cavalera è assistito dall'avvocato Biagio Palumbo e Andrea Fares del Foro di Milano.  Le parti civili dagli avvocato Elvia Belmonte, Fabrizio Ferilli, Marcello Marcuccio



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