
Se il sistema contributivo in Italia fa acqua da tutte le parti, evidentemente c’è qualcuno che ha pensato bene di infilarsi nelle maglie del ‘malaffare’ truffando l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. E chissà quanto sarebbe durato ancora il giochetto messo in scena da alcuni furbetti se non si fossero accesi i riflettori della Guardia di Finanza, in questo caso specifico della tenenza di Maglie che dipende dalla compagnia di Otranto guidata dal Capitano Andrea De Gennaro.
La storia è abbastanza vecchia e non ha nemmeno i caratteri dell’originalità, ma evidentemente funziona sempre se ogni tanto sulle prime pagine dei giornali finiscono episodi di questo tipo. E così, questa volta, a finire al centro dell’indagine delle forze dell’ordine sono state 78 persone, tra cui gli ‘ideatori’ del sistema criminoso, accusate in parole povere di aver frodato l’INPS. Le persone sono state assunte come braccianti agricoli senza tuttavia non aver mai lavorato per la cooperativa di Nociglia della quale risultavano dipendenti. A destar scalpore sono anche le cifre: comunicando oltre 12mila giornate lavorative finte hanno percepito, di conseguenza, indennità varie per un danno erariale di circa 300.000 euro. Insomma, non spiccioli.
Il là, come accade spesso in questi casi, è partito da un semplice controllo incrociato poiché ai finanzieri è balzato immediatamente all’occhio la situazione reddituale di uno dei responsabili finito nei guai, constatando che, mentre era ‘fittiziamente’ assunto da una cooperativa agricola, risultava anche gestire un’imbarcazione adibita al trasporto di turisti per cui era regolarmente iscritto in apposito registro tenuto presso la Capitaneria di Porto, senza aver mai aperto una posizione contributiva INPS.
Insomma, grazie all’attività svolta dalle Fiamme Gialle con la preziosa collaborazione dell’Istituto di Previdenza sociale di Lecce, condotta anche tramite l’analisi di un’ingente mole di documentazione e di dati informatici raccolti nell’ambito di specifiche perquisizioni, ha portato a segnalare alla Procura della Repubblica la posizione di ben 78 soggetti per il reato di cui all’art. 640 del codice penale (truffa aggravata), oltre che dell’attuale liquidatore della cooperativa agricola per il reato previsto dall’art. 483 dello stesso codice, per aver falsificato documentazione inerente la cooperativa stessa.