Se il numero degli incendi continua a salire a fine estate del paesaggio salentino resterà ben poco. Non c’è giorno in cui i vigili del fuoco non sono costretti ad intervenire per domare le fiamme ed evitare la distruzione. Oggi tocca alle campagne di Otranto, in località Turchese per l’esattezza, fare i conti con il fuoco alimentato dal vento che soffia da sud e dalle temperature vicine ai 40gradi. In queste condizioni le operazioni dei caschi rossi, degli uomini della Forestale e della protezione civile sono ancor più difficili.
Per domare l’incendio che ha già interessato un’area di alcuni ettari e cancellato la macchia mediterranea è stato necessario l’intervento di due canadair, quegli aerei che rilasciano una quantità enorme di acqua sulle zone interessate. Per ragioni di sicurezza è stato evacuato anche il villaggio residenziale che ospitava circa cinquecento turisti.
Dopo diverse ore di lavoro, le fiamme sono state domate. Ora tocca al sopralluogo dei “caschi rossi” fare luce sulla vicenda e agli uomini della squadra boschiva monitorare la zona per evitare nuovi focolai. Stando alle prime indiscrezioni, sembrerebbe che l’origine del rogo sia dolosa. Ad appiccare l’incendio, dunque, sarebbe stata la mano di uno o più piromani.
«Avevamo già puntato il dito contro un sistema antincendio che non riesce a fronteggiare situazioni di estrema gravità e devastazione, condividendo la denuncia dei sindacati dei vigili del fuoco, costretti a lavorare in situazione emergenziali a causa della ristrettezze di uomini, mezzi e risorse a disposizione» commenta il consigliere regionale dei Conservatori e riformisti, Erio Congedo che chiama istituzioni – compresa la Regione con il suo servizio di protezione civile – a fare la propria parte.
«Il servizio antincendio deve essere potenziato per prevenire e limitare i danni derivanti da gesti empi e sconsiderati di piromani. Al tempo stesso – conclude Congedo – siamo certi che magistratura e forze di polizia riusciranno ad individuare presto questi delinquenti verso i quali va usato il pugno duro prima che la situazione sfugga di mano».
