Non ce l’avrebbe fatta Maki, una dolcissima cagnolina territoriale, se i volontari non l’avessero soccorsa e accompagnata dal veterinario senza perdere neanche un minuto di tempo. Una corsa contro il tempo per salvarle la vita. Ora, accudita dai medici e coccolata da chi si è sempre preso cura di lei, si riprenderà, ma resta l’amaro in bocca per quello che sembra essere un caso di crudeltà, vero e proprio.
L’animale, agonizzante, presentava delle ferite che sembra non siano state provocate da un incidente stradale che può capitare, considerando il luogo in cui è stata ritrovata, una zona particolarmente trafficata, ma da colpi di bastone mirati. Oltre alla grave lesione alla colonna vertebrale, fratturata, Maki presentava delle lesioni sospette all’ano, da cui sanguinava.
Fortuna ha voluto che sia stata ritrovata dalle volontarie che accudiscono lei ed altri randagi nel canale dove era stata buttata, neanche fosse un sacchetto della spazzatura. Un caso orribile accaduto sabato pomeriggio che, purtroppo, non è isolato.
Lunedì, sempre nella zona industriale di Gallipoli (sulla strada di servizio della 101), è stato ritrovato Joy, anche lui un cane territoriale. Mandibola fracassata e denti rotti e anche in questo caso l’ipotesi del sinistro accidentale sembra remota. Le lesioni “sospette”, pare siano state causate da un calcio secco e mirato o da un colpo di bastone.
I due amici a quattro zampe sono ricoverati e sopravvivranno a tanta violenza ingiustificata, ma l’Oipa ora vuole vederci chiaro. «Temiamo ci sia la mano dell’uomo e il colpevole di questo gesto atroce deve essere trovato» ci spiega Desirée Martines.
Chiunque ha visto qualcosa, parli…
«Come delegazione di Oipa provinciale – scrive Desirée Martines – naturalmente non stiamo con le braccia conserte e provvederemo a far partire, insieme alla nostra centrale e i nostri avvocati, una denuncia e varie lettere per sollecitare maggiori controlli, ricordando che sussiste il reato di maltrattamento e tentata uccisione di animali. Chiediamo a chiunque sappia qualcosa di contattarci o di comunicare, anche in forma anonima. Ci rivolgiamo soprattutto ai residenti, chiedendo di fare attenzione e cercare di proteggere i cani».
Chiunque ha visto qualcosa, quindi, è invitato a parlare, ma l’appello è rivolto anche all’aggressore o agli aggressori. «Prendersela con dei poveri animali che non possono difendersi è facile, fin troppo, e a maggior ragione dimostra la tua o vostra piccolezza. Tutti sapranno cosa è successo e faremo in modo che giustizia sia fatta».
I due cani, affidati alle cure dei veterinari, come detto, dovrebbero farcela.
