Irregolarità nell’affidamento del canile di Melendugno? Il comandante della polizia municipale finisce sotto processo

L’imputato dovrà presentarsi il 4 novembre prossimo, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale, per la prima udienza. Risponde dell’ipotesi di reato di abuso d’ufficio.

Finisce sotto processo il comandante della polizia municipale di Melendugno, accusato di avere violato “le norme sulle procedure concorsuali” per la gestione del canile comunale.

Il gup Giulia Proto ha rinviato a giudizio Antonio Nahi, al termine dell’udienza preliminare. L’imputato dovrà presentarsi il 4 novembre prossimo, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale. Risponde dell’ipotesi di reato di abuso d’ufficio.

In precedenza, il gip Edoardo D’Ambrosio, aveva rigettato la richiesta d’archiviazione avanzata dal pm Paola Guglielmi e disposto l’imputatazione coatta di Nahi. Secondo il giudice, la gestione sarebbe avvenuta attraverso l’affidamento a chi ne fece domanda.

In particolare, “il dolo intenzionale appare ravvisabile poiché l’istanza del soggetto terzo (un’associazione a difesa degli animali, assistita dall’avvocato Americo Barba, n.d.r.) di partecipazione all’affidamento del servizio pubblico sull’affidamento del canile, già presentata nel 2012, fu del tutto e arbitrariamente pretermessa; era corrisposto al soggetto favorito un compenso di circa 2.500 euro mensili al netto delle spese di manutenzione ordinaria e dell’approviggionamento del mangime per gli animali”.

Antonio Nahi è assitito dall’avvocato Giuseppe Corleto. La difesa dell’indagato, attraverso due “memorie”, aveva sostenuto l’insussitenza delle violazioni di legge, poiché il Comune di Melendugno avrebbe gestito il canile in “proprio”.