
C’è un nuovo capitolo nell’inchiesta sulla morte di Ivan Ciullo, il dj ritrovato senza vita nelle campagne di Acquarica del Capo il 22 giugno 2015. Il caso, archiviato come suicidio, non si è mai chiuso del tutto per la determinazione della famiglia dello speaker radiofonico che non ha mai creduto alla versione ufficiale, esprimendo molti dubbi sulla ricostruzione dell’accaduto, persino sulla lettera di addio trovata nella macchina del ragazzo.
L’ultima pagina, come detto, riguarda il pubblico ministero: non sarà Maria Vallefuoco a decidere se proseguire le indagini o chiedere l’archiviazione. Il pm ha deciso di astenersi e un nuovo magistrato prenderà in mano il caso per cercare di fare luce sul decesso.
Il motivo è semplice. Lo scorso 6 marzo, gli avvocati Paolo Maci e Gianluca Tarantino – difensori della famiglia del DJ – avevano avanzato al procuratore Leonardo Leone De Castris una richiesta di sostituzione del pubblico ministero Maria Vallefuoco che risulta parte offesa in un procedimento penale in cui sono imputati i genitori di Ivan, Rita Bortone e Sergio Martella, accusati di averla aggredita nel suo ufficio. È mamma Rita, in una nota inviata in redazione, a spiegare i fatti che, a quanto pare, risalgono al 2019.
«Erano già quattro anni che chiedevamo di essere ascoltati dalla Procura – spiega Rita Bortone – ma ci avevano sempre ignorati. Ci trovavamo in Tribunale, ci hanno sbattuto l’ennesima porta in faccia e io ho forse alzato la voce, ma non contro di lei, ho gridato la mia disperazione, il nostro strazio. Solo dopo abbiamo saputo che ci aveva denunciati. Siamo rimasti allibiti. Oltre il danno, la beffa. Ma lei non avrebbe dovuto e potuto continuare a essere titolare del fascicolo fino ad ora».
Il nuovo pubblico ministero, il terzo, avrà il compito di presentate le proprie deduzioni sulle risultanze dell’incidente probatorio svoltosi a febbraio, che pure non ha fornito risposte certe ai quesiti posti dal giudice per le indagini preliminari Sergio Mario Tosi sui tempi, i mezzi e le cause della morte di Ivan.