Il lupo degli Alimini è un lupo vero ed è stato trasferito in Emilia

Catturato con la tecnica della telenatcosi (dardo narcotizzante) il lupo di 14 mesi che con il suo comportamento ‘confidente’ si era avvicinato all’uomo, lasciandosi immortalare.

La risposta degli esperti è secca e pone fine ai dubbi avanzati da qualcuno. Il lupo degli Alimini, divenuto protagonista della cronaca salentina nelle ultime settimane, è un lupo a tutti gli effetti. Corporatura, dentatura, anatomia degli arti non lasciano dubbi, ma la notizia è un’altra: l’esemplare è stato catturato dai carabinieri forestali e dopo la doverosa verifica delle sue condizioni di salute è stato trasferito sull’Appennino bolognese nel territorio del Monte Adone.

La cattura si sarebbe resa necessaria a seguito del clamore suscitato da presunte aggressioni da parte dell’animale ad alcune persone nella pineta degli Alimini a ridosso di un noto villaggio turistico. Alcuni esperti, da noi interpellati, hanno espresso più di qualche dubbio sulla reale portata di tali aggressioni, non tanto sull’attendibilità delle testimonianze, quanto sulla reale pericolosità del lupo, specie notoriamente non ostile o dannosa per l’uomo.

È certo invece che si tratti di un animale dal dubbio ed incerto vissuto, la sua ‘eccessiva’ confidenza (probabilmente indotta da comportamenti umani sbagliati) lo ha portato ad un contatto ravvicinato con gli esseri umani.

Il lupo non è pericoloso per l’uomo, ma non perché non sia un animale aggressivo, ma solo perché il suo habitat in Italia non è coincidente con quello dell’Uomo. Esiste, quindi, una barriera naturale che non consente conflitti, quando però per ragioni diverse questa distanza naturale viene meno, ecco che ci troviamo dinanzi alla situazione che le autorità hanno pensato di affrontare.

Tutti noi siamo convinti che questo lupo, come altri, sia solo un cucciolo giocherellone, ma nessuno di noi potrebbe assumersi la responsabilità di garantire per lui, da qui la cattura.

Ora però ci chiediamo e lo chiediamo alle istituzioni regionali e provinciali: cosa accadrà in futuro, si disporranno trasferimenti regolari per tutti i lupi (parecchie decine suddivise in numerosi nuclei sociali) che sono venuti stabilmente a vivere in provincia di Lecce?

O sarebbe più normale e naturale lasciarli in pace e liberi di vivere la loro vita, magari adottando semplici e più ragionevoli misure di sicurezza?



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