
Una Commissione di controllo per far luce sull’ipotesi di presunte infiltrazioni mafiose nel Comune di Squinzano.
La decisione è stata presa dalla Prefettura di Lecce. La Commissione composta da tre vice prefetti e altrettanti esponenti delle forze dell’ordine, in base alla procedura, dovrà esaminare gli atti amministrativi. La relazione sarà successivamente inviata al Ministero dell’interno. La Commissione dovrà verificare la sussistenza di condizionamenti della criminalità nell’attività dell’amministrazione comunale squinzanese.
Il sindaco Gianni Marra, a margine della vicenda, afferma: “Sono sereno e da parte mia c’è la massima collaborazione per fare chiarezza su ogni aspetto”.
Nel 2015, la verifica della Prefettura, si concluse con la richiesta di scioglimento del Comune. In seguito, il ministro dell’Interno Angelino Alfano rigettò l’istanza.
La prima inchiesta e le assoluzioni
Ricordiamo che nel febbraio del 2018, si è concluso con l’assoluzione di tre imputati, il processo di Appello sull’assegnazione di un alloggio popolare alla madre del boss Antonio Pellegrino. La Corte ha ritenuto anche l’allora ex sindaco di Squinzano Gianni Marra, non colpevole, “perché il fatto non costituisce reato”. In primo grado, era stato condannato, con rito abbreviato, a 4 mesi per il reato di abuso d’ufficio e assolto per il falso.
Gli altri imputati erano stati già assolti in primo grado. rispondevano, a vario titolo ed in diversa misura, dei reati di abuso d’ufficio, corruzione in atti d’ufficio, falso ideologico e materiale. Tutti risultavano già indagati nell’operazione “Vortice Dejà-vù”, ma la Procura decise di aprire un fascicolo a parte, incentrato sui presunti rapporti tra mafia e politica nel Comune di Squinzano.