Arriva la condanna per un 42enne leccese accusato di abusi sessuali sulla figlia e la nipotina.
Al termine del processo, i giudici della prima sezione collegiale (presidente Fabrizio Malagnino) hanno condannato l’imputato alla pena di 7 anni di reclusione per violenza sessuale.
Inoltre, è stata disposta una provvisionale di 30mila euro, per la figlia che si era costituita parte civile, con gli avvocati Raffaele Benfatto e Salvatore Donadei.
L’imputato è stato condannato anche al risarcimento in separata sede, verso la figlia e la nipote, assistita dall’avvocato Paolo Marseglia.
L’imputato è difeso dall’avvocato Piero Antonio Romano.
I fatti si sarebbero verificati fino al mese di luglio del 2018.
Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Erika Masetti, il 42enne leccese avrebbe molestato la nipotina che aveva 14 anni all’epoca dei fatti. Gli abusi sessuali si sarebbero verificati dopo i pranzi in famiglia, durante il riposo pomeridiano, quando si trovavano nello stesso letto. La ragazza venne anche sentita, attraverso l’ascolto protetto nell’ambito dell’incidente probatorio, tenutosi presso la Procura per i minorenni.
In base all’ipotesi accusatoria, il 42enne avrebbe molestato, negli anni precedenti, anche la figlia, quando era minorenne. Quest’ultima (oggi 21enne) avrebbe trovato il coraggio di sporgere denuncia contro il padre, dopo essere venuta a conoscenza anche degli abusi sulla cugina.
Secondo l’accusa, tra il 2016 ed il 2017, la figlia sarebbe stata costretta a subire atti sessuali per mano del padre, tra le mura domestiche, mentre dormiva nel proprio letto.
Ed in queste ore, per il 43enne è arrivata la condanna in primo grado. La difesa potrà fare ricorso in Appello.