Baciò una paziente nel suo studio, arriva una nuova condanna per chirurgo estetico

Il chirurgo era già stato condannato dal Tribunale di Parma a 14 anni di carcere per violenza sessuale su 28 pazienti

C’è una nuova condanna per il chirurgo estetico accusato di abusi sessuali sulle pazienti. I giudici in composizione collegiale della prima sezione penale (presidente Annalisa De Benedictis) hanno inflitto 1 anno e 4 mesi di reclusione (pena sospesa) al 69enne Gianfranco de Lorenzis, per violenza sessuale, considerando l’ipotesi di lieve entità. Il pubblico ministero Luigi Mastroniani aveva invocato l’assoluzione per l’imputato, al termine della propria requisitoria. Cosi come la difesa, rappresentata dall’avvocato Gianluca Paglia che presenterà ricorso in Appello, appena verranno depositate le motivazioni della sentenza.

Secondo l’accusa, all’inizio del 2019, il medico avrebbe tentato un approccio di natura sessuale con una paziente che si stava sottoponendo a un trattamento estetico, baciandola sulla bocca nel suo studio di Galatina. La donna trovò il coraggio di denunciare l’episodio, a distanza di tempo, dopo aver visto una puntata della trasmissione televisiva Le Iene, ma non si è costituita parte civile. Ricordiamo, infatti, che De Lorenzis fu protagonista di un servizio a cura di Giulio Golia, riguardante le accuse di abusi sessuali da parte di numerose pazienti per fatti accaduti a Parma, dove lavorava come chirurgo estetico. Ed in seguito alle indagini della Procura emiliana, sulla scorta delle denunce delle vittime, si arrivò alle celebrazione del lungo processo.

De Lorenzis venne condannato dal Tribunale di Parma a 14 anni di carcere ed al pagamento di numerosi risarcimenti, per violenza sessuale continuata e aggravata su 28 pazienti (ascoltate anche in aula) che si erano affidate alle sue cure estetiche. Alcuni fatti sono stati dichiarati prescritti dal tribunale. L’accusa aveva, invece, invocato la condanna a 12 anni di reclusione.

De Lorenzis aveva lavorato in una clinica di Parma ed era stato denunciato per fatti accaduti tra il 2007 ed il 2016. Le pazienti, secondo la pubblica accusa, avrebbero subìto molestie sessuali a volte nel suo studio, prima di entrare in sala operatoria o addirittura dopo l’intervento. Si parlava di palpeggiamenti, baci sulla bocca ed altri abusi.