Si conclude con la condanna, il processo per due fratelli neretini, accusati aver minacciato ed aggredito ripetutamente il titolare di un bar a Torre Lapillo. Il motivo del contendere? Il pagamento di alcune multe e la vendita dell’attività commerciale.
Al termine del rito abbreviato, il gup Valeria Fedele ha riqualificato il reato di tentata estorsione in esercizio arbitrario delle proprie ragioni, ed ha inflitto la pena di 1 anno e 10 mesi di reclusione, col beneficio della sospensione della pena, più il pagamento di una multa di 1.600 euro, a Maurizio Muia, 42 di Nardò e 1 anno ed 8 mesi per il fratello Roberto di 46 anni.
Il giudice ha disposto anche il risarcimento del danno, in separata sede per il 28enne, vittima di aggressioni, che si era costituito parte civile con l’avvocato Francesco Cazzato.
Il giudice ha annullato per entrambi la misura cautelare del divieto di dimora.
Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Luigi Corvaglia e Michele Iaia.
I fatti, secondo l’accusa, si sono verificati, tra i mesi di luglio e ottobre del 2023. Il 28enne avrebbe subito minacce del tipo “ti faccio sparire nel vero senso della parola”, e aggressioni fisiche con pugni e schiaffi. I due fratelli volevano ottenere la vendita dell’attività commerciale alla figlia del più giovane dei Muia ed il pagamento delle multe (per una somma complessiva intorno ai 2.400 euro) relative ad alcune infrazioni al codice della strada commesse da moglie e figlia di uno dei due.
In base a quanto emerso durante le indagini, Roberto Muia, in una occasione, fece irruzione nel bar, prese a schiaffi il proprietario e gli intimò di consegnare al fratello 50mila euro, entro 24 ore, per poi lasciare il paese. A un certo punto, intervenne sul posto Maurizio Muia, il quale dopo avere fatto uscire i clienti fuori dal bar, si mise a picchiare, a sua volta, il titolare. L’uomo riuscì a rifugiarsi in bagno e ad allertare le forze dell’ordine.
Infine, tra il 3 e 4 ottobre del 2023, Maurizio Muia si sarebbe recato nuovamente nel bar e avrebbe picchiato il proprietario, poiché gli avrebbe riferito di non avere le ricevute di pagamento dei verbali.