Picchia la convivente e la rinchiude in un locale abbandonato. 25enne condannato a oltre 7 anni

Non solo, poiché il giudice ha disposto una provvisionale di 25mila euro ed il risarcimento in separata sede, in favore della ex compagna

Si conclude con una dura condanna, il processo a carico di un giovane accusato di avere picchiato la convivente con un bastone, per poi rinchiuderla in un locale abbandonato, di fronte al rifiuto di consegnargli il denaro per l’acquisto di droga.

Il gup Silvia Saracino, al termine del rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo), ha inflitto la pena di 7 anni e 4 mesi di reclusione e 7mila euro di multa ad un 25enne del Basso Salento. Non solo, poiché il giudice ha disposto una provvisionale di 25mila euro ed il risarcimento in separata sede, in favore della ex compagna che si era costituita parte civile con l’avvocato Elita D’Amilo.

Il giovane rispondeva delle accuse di maltrattamenti, lesioni, sequestro di persona (è caduta l’aggravante dei fini estorsivi), estorsione tentata e consumata ed il pm Francesca Miglietta aveva chiesto la condanna a 8 anni. L’imputato, assistito dall’avvocato Luca Luce, potrà presentare ricorso in Appello, appena verranno depositate le motivazioni della sentenza (entro 30 giorni).

I fatti risalgono alla sera del 9 maggio scorso e le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Luigi Mastroniani, sono scattate dopo la richiesta telefonica di aiuto della donna.

Quest’ultima ha riferito che era stata convinta dal 25enne a riprendere la convivenza, in un locale abbandonato nei pressi della stazione ferroviaria di un paese del Basso Salento. Di fronte al rifiuto di consegnargli la somma di 30 euro per comprare l’eroina, prima la minacciava di staccarle tutti i denti con una pinza e poi la picchiava con un bastone di legno, procurandole una serie di lesioni con prognosi di 7 giorni (refertate in seguito dal pronto soccorso). Infine, la rinchiudeva per oltre un’ora all’interno del locale, chiudendo la porta con un lucchetto, impedendole ogni via di fuga.

Dopo l’arresto del presunto aguzzino, finito in carcere, la donna ha dichiarato ai militari dell’Arma di essere stata vittima di violenze, già a partire dal mese di dicembre del 2021. Il 25enne la minacciava tra le mura domestiche, anche in presenza del figlio della donna, con frasi del tipo: “Se non mi dai i soldi brucio te, tua nonna ed il bambino”. E la costringeva a consegnargli mensilmente l’intera somma che la donna percepiva grazie al reddito di cittadinanza, per acquistare la sostanza stupefacente. E il 30 aprile del 2022, dinanzi al rifiuto di consegnargli il denaro preteso, la colpiva con calci e pugni.

In seguito, il giovane ha ottenuto gli arresti domiciliari dal Tribunale del Riesame.