Si conclude con la condanna, il processo a carico di un 37enne accusato di avere stuprato una donna, conosciuta poco prima, nei pressi dell’ex ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.
Nelle scorse ore, il collegio della prima sezione penale (presidente Fabrizio Malagnino), ha inflitto la pena di 4 anni e 1 mese di reclusione (con le attenuanti generiche) a D.M.A., originario della Guinea, senza fissa dimora.
L’imputato è difeso dall’avvocato Salvatore Centonze, che potrà presentare ricorso in appello, non appena verranno depositate le motivazioni della sentenza.
I fatti risalgono al 7 dicembre del 2022. L’episodio si sarebbe verificato intorno a mezzanotte. Il 37enne con una scusa, era riuscito a convincere una 54enne senza fissa dimora ad accompagnarlo all’ex ospedale “Vito Fazzi” di Lecce dove, approfittando del buio, l’avrebbe violentata. Nel pomeriggio, l’uomo aveva già tentato un approccio, ma la donna si era rifiutata, ma poi in serata aveva abusato di lei, nonostante avesse tentato di difendersi con un coltellino che le era stato però strappato via.
La donna è riuscita a scappare e a chiedere aiuto a una guardia giurata della Forgolpol di passaggio in quel momento. Il 37enne venne arrestato in flagranza di reato dagli agenti di polizia della Volante con le accuse di violenza sessuale e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Aveva ancora in tasca il coltellino della vittima.
Gli agenti, quel giorno, su ‘indicazione’ della centrale operativa, si erano diretti in una strada che conduce al vecchio stabile dell’ospedale “Vito Fazzi”, dove era stata segnalata una violenza sessuale. Giunti sul posto, gli uomini in divisa hanno trovato la guardia giurata che aveva chiamato il 113 dopo aver trovato la donna che, in lacrime, aveva raccontato di essere stata violentata pochi minuti prima. Era seduta poco distante, lamentava dei dolori fortissimi al basso ventre, ma ha avuto la forza di indicare ai poliziotti un uomo, il suo aggressore. Ostentando indifferenza, si era seduto sui gradini di uno stabile disabitato. Mentre l’ambulanza accompagnava la vittima al pronto soccorso, dove si attivava il “Percorso rosa”, il 37enne della Guinea è finito in arresto.