Abusi sessuali sull’amica minorenne con la scusa di un caffè? Condannato a 2 anni e mezzo

Inoltre, è stato disposto il risarcimento del danno, in favore delle parti civili. I fatti si sarebbero verificati il 3 maggio del 2020, in un paese a Nord di Lecce.

Si conclude con la condanna, il processo a carico di un giovane, poco più che maggiorenne, di un paese a Nord di Lecce, accusato di avere abusato di un’amica minorenne, con la scusa di un caffè. Al termine del processo di primo grado, i giudici della prima sezione collegiale (presidente Annalisa de Benedictis, a latere Elena Coppola e Andrea Giannone) hanno inflitto all’imputato 2 anni e 6 mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione) per il reato di violenza sessuale aggravata, ma riconoscendo l’ipotesi lieve. Inoltre, è stato disposto il risarcimento del danno, in favore delle parti civili.

Il pm Simona Rizzo aveva chiesto la condanna a 4 anni e 3 mesi.

La parte offesa, all’epoca minorenne, e i suoi genitori erano parte civile nel processo. con l’avvocato Paolo Maci.

Il giovane, assistito dagli avvocati Antonio Luceri e Francesca Carrozza, potrà fare ricorso in Appello, non appena verranno depositate le motivazioni della sentenza.

I fatti si sarebbero verificati il 3 maggio del 2020, in un paese a Nord di Lecce. Secondo l’accusa, il giovane, 19enne all’epoca dei fatti, avrebbe invitato a casa, un’amica di 17 anni, per prendere un caffè. E dopo averla fatta stendere in camera da letto con la scusa di un massaggio, approfittando del fatto che si fosse addormentata, l’avrebbe costretta a subire atti sessuali, dopo averle abbassato i leggins.

La 17enne, all’epoca dei fatti, si sarebbe poi confidata con i propri genitori ed a quel punto scattò la denuncia. Venne inoltre conferito l’incarico ad un consulente tecnico per esaminare i telefonini dell’indagato e della persona offesa.

Successivamente, la Procura chiese il rinvio a giudizio del giovane e l’istanza venne accolta dal gup Sergio Tosi al termine dell’udienza preliminare.

Si è quindi arrivati alla celebrazione del processo di primo grado, conclusosi con la condanna dell’imputato



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