11enne molestata da un “amico di famiglia” il giorno di Pasquetta? Professore condannato a 2 anni

Non solo, poiché è stata disposta l’interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole e quella dai pubblici uffici per la durata della pena

Arriva la condanna per un professore di liceo accusato di avere abusato di una 11enne, nelle vesti di “amico di famiglia”.

Al termine del processo, i giudici della prima sezione collegiale (presidente Fabrizio Malagnino) gli hanno inflitto 2 anni di reclusione (pena sospesa e non menzione), con le attenuanti generiche e l’attenuante del fatto di minore gravità, come richiesto dal pm Erika Masetti.

Non solo, poiché è stata disposta l’interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole e quella dai pubblici uffici per la durata della pena.

Il collegio giudicante ha disposto anche il risarcimento del danno in separata sede, in favore dei genitori della vittima che si erano costituiti parte civile, attraverso gli avvocati Marco Caiaffa e Andrea Trevisi.

Il professore è difeso dall’avvocato Francesco Tobia Caputo che una volta depositate le motivazioni della sentenza (entro 60 giorni), potrà proporre ricorso in Appello.

L’inchiesta, coordinata dal pm Simona Rizzo, è stata avviata, a seguito della denuncia presentata, presso i carabinieri, dal padre della minore, dopo che la figlia si era confidata con la madre. Veniva riferito che in un paese del Nord Salento, il 5 aprile del 2021 (giorno di Pasquetta), durante il tragitto in macchina, la ragazzina di appena 11 anni, all’epoca dei fatti  avrebbe subìto le attenzioni sessuali dell’uomo. Quel giorno si trovavano tutti nella stessa auto.

Il padre della ragazza era alla guida del mezzo e stava “provando” la nuova autovettura del suo amico professore. La figlia si trovava seduta dietro, accanto a quello che si sarebbe poi rivelato (in base a quanto denunciato) il suo molestatore. Quest’ultimo avrebbe allungato repentinamente le mani sul corpo della ragazzina, palpeggiandola in due occasioni nelle parti intime. La giovane avrebbe però respinto le lusinghe dell’uomo molto più grande di lei. E una volta tornati a casa, si sarebbe confidata con la madre, raccontandole quanto accaduto. In un secondo momento, il padre della ragazzina ha deciso di sporgere denuncia presso i carabinieri.

Successivamente, la presunta vittima di molestie è stata ascoltata dinanzi al gip Alessandra Sermarini, nel corso dell’incidente probatorio e confermò le accuse, alla presenza dei consulenti tecnici, lo psichiatra Elio Serra e la psicologa Sara Scrimieri, nominati dalla Procura. E venne stilata una perizia che valutò positivamente la sua condizione psicologica e la capacità di ricordare e riferire i fatti oggetto della testimonianza.

 



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