Processo su posidonia mista a sabbia sull’arenile. Quattro condanne ed un’assoluzione

Erano finiti sul banco degli imputati i vertici del consorzio di bonifica Ugento Li Foggi, per fatti relativi a febbraio del 2022.

Si conclude con quattro lievi condanne e un’assoluzione il processo per cinque imputati eccellenti,  sul deposito al suolo di un ingente quantitativo di posidonia mista a sabbia lungo il litorale di Ugento.

Nella giornata di oggi, il giudice monocratico Luca Scuzzarella ha inflitto, riconoscendo le attenuanti generiche, la pena di 6.500 euro di ammenda per Vito Caputo, 63enne di Nardò, come direttore generale del consorzio di bonifica Ugento Li Foggi; Giuseppe Corti, 73enne di Bari, come direttore dell’aerea tecnica del consorzio; Edoardo Lannocca, 69enne di Racale, quale capo settore tecnico e rup e di 4.500 euro di ammenda per Alfredo Borzillo, 68enne di Bari, in qualità di commissario dello stesso ente. Rispondevano di deturpamento di bellezze naturali, discarica abusiva (il reato è stato riqualificato in gestione illecita di rifiuti) e occupazione abusiva di area demaniale, ma per il primo reato, è stata accolta in favore di Borzillo, la richiesta di oblazione che consente l’estinzione del reato, a seguito del pagamento allo Stato di una somma stabilita con l’accusa.

Invece, assoluzione con formula piena, per non aver commesso il fatto, per tutti i reati, in favore di Silvia Palumbo, 42enne di Racale, nelle vesti di direttore dell’area tecnica del consorzio di bonifica Ugento Li Foggi. L’imputata era difesa dall’avvocato Rocco Vincenti.

In precedenza, il vpo d’udienza al termine della requisitoria ha chiesto la condanna per Borzillo, Caputo, Corti e Lannocca e l’assoluzione per la Palumbo.

 Il dispositivo della sentenza prevede anche la restituzione dell’area al demanio, fermi gli obblighi di bonifica e smaltimento a carico dei responsabili. Le motivazioni si conosceranno entro i prossimi 15 giorni e la difesa potrà poi fare ricorso in Appello.

I quattro imputati sono assistiti dagli avvocati Renata Minafra, Stefano De Francesco, Michele e Giulia Bonsegna Rocco Vincenti, Silvestro Lazzari, Giordano Settembre.

 I fatti risalgono a febbraio del 2022. Gli imputati avrebbero realizzato, secondo quanto sostenuto  dal pm Maria Rosaria Micucci, una discarica abusiva occupando, lungo la costa, un’area demaniale della superficie di 25 metri quadrati, ricadente nel Comune di Ugento. Nello specifico, avrebbero depositato al suolo un ingente quantitativo di posidonia mista a sabbia. Si parla, nel capo d’imputazione, di 80 metri cubi, provenienti dalla disostruzione periodica delle foci del cosiddetto canale a mare di Torre Mozza e Torre San Giovanni.

Inoltre, sempre secondo l’accusa, sarebbe stato deturpato il «litorale di Ugento», sito di area Sic, luogo soggetto a particolare tutela dell’autorità.