Adescava ragazzine sui social e le costringeva ad atti sessuali estremi. Condannato ad altri quattro anni

Dopo una prima condanna a 12 anni è arrivato il secondo verdetto per l’informatico accusato di pornografia minorile. La sentenza è stata emessa con il rito abbreviato dal gup Michele Toriello

Arriva la condanna a 4 anni di reclusione e 3 mila euro, per l’informatico arrestato nel mese di gennaio dello scorso anno con l’accusa di avere adescato numerose ragazzine sui social (in tutta Italia ed anche in Salento), costringendole a spogliarsi e dar vita ad atti sessuali estremi.

La sentenza, è stata emessa dal gup Michele Toriello al termine del rito abbreviato, celebratosi, nelle scorse ore, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola.

Si tratta dell’inchiesta bis, dopo che l’imputato era già stato condannato, sempre dal gup Toriello a 12 anni e 22.000 euro qualche mese fa, per i primi 19 episodi.

Dunque, l’imputato, in continuazione con la precedente sentenza, è stato condannato a complessivi 16 anni di reclusione e 25 mila euro di multa per pornografia minorile aggravata.

Secondo l’accusa, in questo secondo filone, il 41enne adescava altre 10 ragazzine tramite social network, messaggiava con le stesse, e poi chiedeva e otteneva foto di nudo e in atteggiamenti di autoerotismo, minacciando, in caso non avessero più mandato foto, di farle vedere ai loro genitori.

L’imputato, un 41enne di Palermo, è assistito dall’avvocato Mirko De Luca e presenterà ricorso in Appello, una volta depositate le motivazioni della sentenza.

L’indagine, condotta dai Carabinieri della Tenenza di Copertino, guidati dal luogotenente Salvatore Giannuzzi, ha preso il via dopo la denuncia dei genitori di una minore. La vittima si era confidata con le insegnanti che la vedevano turbata e preoccupata.

Il decreto di fermo nei confronti del 41enne palermitano, del gennaio scorso, portava la firma del pm Luigi Mastroniani e del procuratore Leonardo Leone De Castris.



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