Contagi al Campo Sosta Panareo, tampone a tutti i residenti. E sugli assembramenti il Sindaco è chiaro: “non posso chiudere”

Dopo i due casi positivi, di cui uno grave, scoperti al Campo Sosta Panareo tutti i residenti saranno sottoposti al tampone. Lo ha scritto il Sindaco Salvemini che ha fatto chiarezza anche sul perché non ha chiuso strade e piazze della movida

Dopo i contagi al mercato di Settelacquare che ha spinto il primo cittadino a firmare l’ordinanza di chiusura della struttura per 15 giorni, sotto i riflettori è finito anche il Campo Sosta Panareo, di cui si è discusso anche nel Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica, riunito in Prefettura per analizzare alcune situazioni di rischio epidemiologico in provincia, tra cui il caso Taurisano, dove il numero dei contagi è  salito negli ultimi giorni. Come ha spiegato il Sindaco Carlo Salvemini, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, la presenza di due casi positivi, di cui uno grave, ha fatto scattare il protocollo del caso e nelle prossime ore tutti i residenti del campo saranno sottoposti al tampone. Una volta avuti i risultati dello screening saranno presi i provvedimenti necessari per la messa in sicurezza di chi ci vive.

Detto questo, Salvemini ha voluto fare chiarezza anche sulle immagini degli assembramenti in città che hanno fatto discutere nelle scorse ore. Molti i cittadini che hanno chiesto al Primo Cittadino di prendere provvedimenti per evitare affollamenti pericolosi sulle strade del passeggio. Soprattutto in un momento in cui, come dimostra la conta quotidiana dei nuovi casi contenuta nel bollettino epidemiologico della Regione Puglia, la curva dei contagi continua a preoccupare.

“I sindaci non possono chiudere senza che ci sia un rischio sanitario”

«Con riferimento agli assembramenti registrati ieri in città – scrive – non sono previsti al momento iniziative particolari.  L’occasione è utile per spiegare, ancora una volta, perché non ho firmato ordinanze per chiudere al pubblico strade, piazze a rischio affollamento dopo le 21.00. Serve fare un poco di ordine. Col DPCM del 18 ottobre era stata prevista questa possibilità che, data la formulazione vaga, necessitò di una circolare del Ministero dell’Interno per spiegare chi fa cosa, quando e come. Partendo, doverosamente, dalla valutazione di rischio sanitario da parte del Dipartimento di Prevenzione. Data la felice situazione dei contagi in città – rispetto alla crescita esponenziale nel resto del Paese – non c’era un accertato rischio sanitario, presupposto fondamentale per attivare un procedimento finalizzato all’emanazione di un’ordinanza sindacale per la tutela della salute pubblica. Il 24 ottobre il quadro viene nuovamente a modificarsi per effetto del nuovo DPCM che sospendendo le attività di ristorazione dalle 18.00, ha determinato da dubito una fortissima caduta di presenze nelle città storica e nelle altre zone della cosiddetta movida durante le ore serali. Anche ieri se la stessa foto di Via Trinchese fosse stata scattata dopo le 21.00 (invece delle 19.10) si sarebbe avuta una situazione completamente diversa». Insomma, Salvemini ricorda che non è consentito ai Sindaci chiudere strade o piazze prima delle 21 senza motivata valutazione di rischio sanitario. «Non si tratta di avere coraggio o meno, come si sostiene. Ma di adottare provvedimenti previsti dalle norme vigenti, motivati ed efficaci» precisa.

In poche parole, in questo momento delicato l’unica cosa obbligatoria è il buon senso. Ognuno dovrebbe essere responsabile e ridurre le occasioni di rischio per spezzare la curva della pandemia.



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