Il il leader del Movimento 9 Dicembre, Danilo Calvani, giunge a Lecce da Brindisi. E' stato accolto con molto entusiamo dai manifestanti in presidio presso la rotatoria Porta d'Europa, situata all'entrata del capoluogo salentino. Sulla strada provinciale Lecce-Maglie, invece, un gruppo di esercenti commerciali ha protestato contro la crisi economica e l'elevata tassazione fiscale operata dal governo italiano.
Un movimento che potrebbe definirsi eterogeneo, ma soprattutto deciso a testimoniare unanimemente la propria indignazione contro l'andazzo socio-politico italiano. Le motivazioni della protesta sono variegate, così come le categorie che in questi giorni stanno scendendo in piazza per gridare ad alta voce un deciso "No" contro ciò che nel nostro paese non va. I "Forconi" si fanno sentire anche nel Salento, pronti a pungere per ricordare alla classe dirigente che al di là della tassazione spropositata, degli scandali e del lavoro mancante, il cambiamento deve partire proprio dai piani alti di Montecitorio. Nelle ultime ore, la città di Lecce ha vissuto momenti caotici in virtù dell'arrivo di Danilo Calvani, leader del "Movimento 9 Dicembre", nei pressi della rotatoria Porta d'Europa. Ciò spiega il motivo della chiusura alle auto di viale De Pietro e via XXV Luglio. C'era molto entusiasmo tra i manifestanti che lo hanno accolto. E' giunto indossando una bandiera tricolore, circondato da slogan inerenti il disagio sociale salentino. Un simbolo, un paradosso. Più in là, il corteo ha fatto tappa nel centro storico, dirigendosi nel cuore del barocco leccese.
Da un lato l'attaccamento alla nazione, dall'altro le risposte che proprio questa nazione stenta a fornire. Giorni addietro, il Premier Enrico Letta definì i protagonisti dei tanti sit-in sparsi per le città del paese "una minoranza che non rappresenta l'Italia". E non è tutto. Non è stato difficile notare che attorno alla rotatoria sita all'entrata del capoluogo salentino – a ridosso del Foro Boario – vi erano e vi sono tuttora appesi striscioni con epiteti che invitano i parlamentari ad abbandonare le proprie poltrone. La maggiore accusa dei "Forconi", infatti, sottolinea il distacco abissale che esiste tra chi vive giornalmente i palazzi del potere – forte di indennità mensili cospicue – e chi invece ogni giorno deve lottare per comprare i libri scolastici al proprio figlio e al contempo garantire il pane quotidiano alla propria famiglia con stipendi spesso inferiori a mille euro. Poi si aggiungono le indecisioni sui pagamenti dell'Imu, gli aumenti della Tares, i dimezzamenti dello stipendio e così via. La disperazione si riversa in strada, spezza gli equilibri e la routine. Bisognerà capire, adesso, quanto durerà e se eventualmente è destinata a presidiare altri importanti siti dell'hinterland provinciale.
Nelle ultime ore, un folto gruppo di esercenti commerciali aderente alla protesta ha invaso pacificamente la strada provinciale Lecce-Maglie, vicino al Supermercato Leclerc; il tratto, come i leccesi sapranno, è molto trafficato. Questo significa che dentro quell'area circolano camion, pullman, autotrasportatori e passeggeri intenti a raggiungere i posti più disparati della provincia. Un punto nevralgico dunque, con ogni probabilità scelto proprio per tale ragione. I problemi alla circolazione non sono pochi, tant'è che sul posto sono dovute intervenire diverse pattuglie della polizia stradale e qualche pattuglia della sezione volanti onde evitare un eventuale deterioramento della situazione.