Giro di vite dei Carabinieri Forestali sulle attività di caccia illecite. Scattano sequestri e denunce

Denunciate tre persone e sequestrati fucili, munizioni, dispositivi di richiamo acustico e la cacciagione abbattuta in varie zone del territorio salentino.

Autunno, periodo di stagione venatoria. Sono tanti i cacciatori che in questi mesi si riversano nelle zone agricole salentine per dare vita a un’attività che tante polemiche suscita. In molti lo fanno in maniera legale ma, in altri casi, si cade nell’infrazione delle norme.

Per questi motivi i Carabinieri Forestali della Provincia di Lecce, hanno dato via a una serie di controlli sul territorio allo scopo di debellare questi fenomeni e molti sono stati i risultai ottenuti.

In Agro di Otranto, in Località Palascia”, i militari della Stazione di Otranto hanno effettuato il sequestro preventivo di un fucile semi automatico Beretta Modello 302 calibro 12 a P.P. 82enne nato a Zollino, ma residente nella “Città dei Martiri.

L’uomo è stato sorpreso in atteggiamento di caccia all’interno di un terreno che insiste nella zona del Parco Regionale “Bosco di Tricase–Costa d’Otranto–Santa Maria di Leuca”, contravvenendo alle disposizioni di divieto assoluto da parte della Norma Nazionale sulla Caccia e dalla Legge Quadro sulle aree naturali protette.

A Taviano in  Localita “Contrada Vore”, gli uomini della Stazione di Gallipoli hanno deferito in stato di libertà, P. E., nato a Nardò, 31enne e residente a Melissano

Ritenuto responsabile del reato di violazione della normativa sull’attività venatoria – esercizio venatorio ad avifauna selvatica nei cui confronti la caccia non è consentita dal calendario venatorio regionale.

In particolare la “pattuglia”, durante uno specifico servizio antibracconaggio nelle aree rurali del comune di Taviano, ha udito un colpo di arma da fuoco provenire da una vasta area con soprassuolo incolto e olivetato. Il personale, avvicinatosi all’area, ha sorpreso in flagranza di reato l’uomo mentre esercitava l’attività venatoria nei confronti di una specie di avifauna selvatica verso cui la caccia non è consentita dal calendario venatorio regionale. All’atto del controllo P.E. presentava il fucile carico. I Carabinieri hanno proceduto all’identificazione e al successivo deferimento all’Autorità Giudiziaria. Nei confronti dello stesso si è proceduto al sequestro del fucile utilizzato, delle munizioni e dell’avifauna abbattuta.

A Nardò, infine, sempre i militari gallipolini, in Località  “Borgo Console”, hanno deferito in stato di libertà: G. M., nato a Trepuzzi, 60enne, ma residente a Porto Cesareo, ritenuto responsabile del reato di violazione della normativa sull’attività venatoria – esercizio di attività venatoria tramite l’ausilio di richiamo acustico a funzionamento elettronico/elettromagnetico riproducente vari versi di avifauna migratoria. L’uomo, è stato sorpreso a esercitare la caccia tramite l’ausilio di mezzi vietati.

In particolare la pattuglia operante, durante uno specifico servizio antibracconaggio nelle aree rurali del comune di Nardò, ha udito alcuni colpi di arma da fuoco provenienti da un’area con soprassuolo caratterizzato dalla presenza di uliveti. Il personale, avvicinatosi all’area, ha sorpreso l’uomo mentre esercitava l’attività con l’ausilio di un richiamo acustico a funzionamento elettromagnetico occultato tra i rami di un albero di ulivo.

All’atto del controllo il cacciatore aveva il fucile carico. Si è proceduto, quindi, all’identificazione e al successivo deferimento all’Autorità Giudiziaria. I Carabinieri hanno altresì sequestrato il fucile utilizzato, le munizioni, l’avifauna abbattuta e il richiamo acustico elettronico.