Dopo il caso del medico anestesista dell’Ospedale di Copertino, positivo al Coronavirus, sono state tante le notizie circolate sui social, whatsapp compreso, sulla ‘situazione’ del San Giuseppe, nonostante le rassicurazioni del direttore sanitario, Cosimo Longo.
Giusta la preoccupazione, ma per evitare allarmismi ingiustificati è bene chiarire che il professionista sta bene. Solo quando non riusciva ad abbassare la febbre ha capito che qualcosa non andava. E ha richiesto il tampone. La moglie e la madre, che vive con lui, non hanno manifestato, almeno per il momento, alcun sintomo che possa far pensare che siano state contagiate. Resteranno in casa, in quarantena, per altri 15 giorni.
L’anestesista ha tenuto a precisare, smentendo le fake-news circolate, che non è mai stato al Nord-Italia negli ultimi due anni. Non si è mai mosso da Copertino, quindi deve aver contratto il virus necessariamente nel Salento, forse ‘incontrando’ qualcuno che, a differenza sua, aveva visitato una regione a rischio.
Stessa prassi per quasi cento tra medici e infermieri, in quarantena preventiva. In questo caso, sono stati eseguiti quattro tamponi su chi tra i colleghi presentava ‘sintomi sospetti’, ma non si conosce ancora il risultato. Gli altri verranno sottoposti a tampone solo in caso di ‘malessere’ durante la quarantena. Altrimenti torneranno gradualmente al lavoro.