Addio ad Arturo D’Amico, il comandante dei carabinieri ha perso la sua battaglia contro il Covid

Ha perso la sua battaglia contro il Coronavirus, Arturo D’Amico, comandante della stazione dei carabinieri di Campomarino originario di Tutino.

Tutino, piccola frazione di Tricase e il Salento intero piangono per la scomparsa di Arturo D’Amico, comandante della stazione dei carabinieri di Campomarino, in provincia di Campobasso. Il luogotenente carica speciale si è spento a 54 anni nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Umberto I di Roma, dove era stato trasferito per le complicanze di una polmonite causata dal Coronavirus.

Lascia la moglie, due figli di 16 e 18 anni e tanti colleghi e amici che, in queste ore di lutto, hanno voluto ricordare la sua professionalità sul lavoro, a cui ha dedicato gran parte della sua vita da quando nel 1986 è entrato nell’Arma, ma anche il suo lato umano e la dedizione con cui ha aiutato gli altri, sempre in prima linea a fianco dei cittadini su cui, insieme ai suoi uomini, era chiamato a vigilare.

Toccanti le parole del comandante generale Teo Luzi che, con un comunicato, ha voluto stringersi accanto alla famiglia del maresciallo che nella battaglia contro il Covid19 aveva già perso molte persone care. «Un carabiniere che credeva profondamente nel proprio lavoro, in particolare nel ruolo fondamentale di prossimità alle comunità svolto dalle stazioni carabinieri. Una vita dedicata al dovere, alla famiglia e alle istituzioni, che ha servito con umiltà ponendosi sempre a disposizione della comunità affidata alla sua responsabilità, finché oggi il virus si è portato via il suo respiro», conclude la nota.

Amante del mare era arrivato a Campomarino nel 2008. Ed era riuscito a conquistarla, tutti volevano bene a quell’uomo integerrimo, servitore fedele dello Stato che sapeva essere un grande amico.

Anche il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini ha voluto ricordare D’Amico «Voglio esprimere la mia vicinanza e quella del Governo all’Arma dei carabinieri che oggi piange la scomparsa di un altro dei suoi uomini. L’Arma – ha aggiunto il ministro – da un anno in prima linea nella battaglia contro la pandemia, sta pagando un prezzo altissimo. A voi va la riconoscenza e l’affetto di tutto il Paese per l’importante e prezioso lavoro che svolgete ogni giorno con professionalità e sacrificio per garantire la sicurezza dei cittadini. Il vostro coraggio è esemplare. Grazie».

D’Amico, che di battaglie indossando l’uniforme ne ha condotte tante, ha perso quella contro il Covid.

«Arturo, maestro, fratello e amico questa no, questo dolore No! Ripenso alle nostre battaglie e mai onore più grande è stato quello di essere stato il tuo comandante, tu che mi hai fatto sentire sicuro con te a fianco! Ti porterò nel cuore Guerriero», le parole del tenente colonnello Paolo Nichilo, comandante della compagnia di Termoli tra il 2012 e il 2016.

«Non è retorica e non sono frasi di circostanza, Arturo lascia un vuoto impossibile da colmare, perché le persone con la sua semplicità e grandezza d’animo non si possono dimenticare. Totale vicinanza, dell’amministrazione e della comunità, alla famiglia e ai parenti tutti in questo momento così difficile… Le persone come te, caro amico mio, non si dimenticano ma si ricordano con le azioni quotidiane che tutti noi continueremo ad attuare per il bene di Campomarino. Ciao Arturo, che la terra ti sia lieve», è il cordoglio del comune di Campomarino.



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