Coronavirus: 1.456 nuovi casi in Puglia, 175 in provincia di Lecce

Nella Puglia confermata zona arancione la curva dei contagi resta stabile secondo i numeri contenuti nell’ultimo bollettino epidemiologico della Regione.

La Puglia resta zona arancione fino al 3 dicembre. È scritto nero su bianco nell’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza. Significa che, secondo i tanto discussi ventuno indicatori, non sono necessarie misure più restrittive chieste a gran voce per “aiutare” il sistema sanitario in difficoltà, soprattutto di alcune province. Anche il Governatore Michele Emiliano aveva chiesto il rosso per Foggia e Barletta-Andria e Trani, dove il livello di rischio legato alla curva dei contagi è alto. Palazzo Chigi, dal canto suo, aveva precisato che le Regioni hanno il potere di provveder e alla stretta in autonomia. L’ipotesi di chiudere resta, quindi, ancora sul tavolo.

Secondo il bollettino epidemiologico di oggi, intanto, su 10.102 test per l’infezione da Covid-19 sono stati registrati 1.456 casi positivi: 478 in provincia di Bari, 91 in provincia di Brindisi, 187 nella provincia BAT, 405 in provincia di Foggia, 175 in provincia di Lecce, 115 in provincia di Taranto, 10 residenti fuori regione, 5 casi di residenza non nota sono stati riclassificati e attribuiti.

Sono stati registrati 16 decessi: 4 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 2 in provincia BAT, 7 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Taranto.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 702.823 test. 10.240 sono i pazienti guariti (9734 nel report di ieri). 29.434 sono i casi attualmente positivi. 1610 ricoverati, ieri erano 1524.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 40.803, così suddivisi:

  • 15.981 nella Provincia di Bari
  • 4.597 nella Provincia di Bat
  • 2.799 nella Provincia di Brindisi
  • 9.436 nella Provincia di Foggia
  • 3.136 nella Provincia di Lecce
  • 4.562 nella Provincia di Taranto
  • 292 attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti



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