Cuccioli abbandonati davanti all’ingresso del canile di Copertino. Arriva la condanna per una 47enne

Il Tribunale di Lecce, ha inflitto all’imputata un’ammenda di 4 mila euro per il reato di abbandono di animali.

Arriva la condanna per una 47enne, residente a Porto Cesareo, accusata di avere lasciato cinque cuccioli di cane dentro una scatola di cartone senza acqua né cibo, davanti all’ingresso del canile di Copertino.

Il giudice Bianca Todaro del Tribunale di Lecce ha inflitto all’imputata un’ammenda di 4 mila euro per il reato di abbandono di animali. Non solo, poiché la donna è stata condannata al risarcimento del danno in favore di Enpa di 5mila euro, oltre al pagamento delle spese legali.

L’Ente nazionale protezione animali attraverso l’avvocato Enpa, Claudia Ricci e l’avvocato Vincenza Raganato di Enpa Rete Legale a Lecce, si era costituito parte civile. L’imputata, assistita dagli avvocati Anna Maria Ciardo e Claudia Protopapa, potrà presentare ricorso in Appello.

In base alla ricostruzione degli inquirenti, il 16 agosto del 2018, la donna dopo avere lasciato i cuccioli all’ingresso del canile, si è prima voltata indietro, ed è poi risalita in macchina. La 47enne è stata però incastrata dalle immagini delle telecamere di sorveglianza.

“Una vittoria importante – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – che punisce finalmente un reato che, purtroppo, troppo spesso rimane impunito ma che è una vera piaga del nostro Paese, soprattutto in alcune zone: l’abbandono. Quest’estate c’è stata una vera emergenza: l’abbandono dei gatti è aumentato del 60%, e per quanto riguarda i cani abbiamo constatato un aumento delle cessioni del 17%. Tra le cause principali di queste cessioni c’è il ricovero (53%) o la morte dei proprietari anziani e nessun parente disposto a prendersi cura dell’animale (62%). È molto alto il dato delle cessioni dovute all’aggressività dell’animale (53%), ma, in alcuni casi, sono bastati graffi o piccole contusioni per giustificare l’allontanamento. E aggiungo che a discapito di quanto si pensi non è purtroppo un fenomeno estivo”.



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