Offese, minacce e classifiche per “la più stuprabile”. Numerose denunce al vaglio degli inquirenti

Il fenomeno, denominato cybershaming, vedrebbe il coinvolgimento di un minore salentino che avrebbe diffuso le foto finite su Telegram.

telefono cellulare

È al vaglio degli inquirenti la segnalazione di numerose studentesse prese di mira con offese e commenti sessisti su un gruppo del social network Telegram. Tante le frasi “incriminate”, postate accanto alle loro foto, in base a quanto denunciato alla Polizia Postale, dalle ragazze minorenni.

Il fenomeno, denominato cybershaming, vedrebbe il coinvolgimento di un minore salentino, ma al momento si tratta solo di sospetti. Il coetaneo avrebbe diffuso le loro foto, finite su Telegram.

Alcune frasi del tipo: “Ti punto una pistola in faccia” E ancora, “Ti prendo a sberle fino a decapitarti”. E poi, “anoressica, ti prenderei a coltellate” presenti su Telegram sono state adesso rimosse. Sul caso, intanto, è stata informata anche la Procura dei Minori che ha aperto un’inchiesta. Si procede per l’ipotesi di reato di adescamento di minori, a carico di ignoti.

Le vittime salentine, sono venute a conoscenza di essere finite su quel sito e di essere divenute bersaglio di insulti di numerosi utenti, attraverso il classico passaparola.
E intanto, alcuni studenti del “Liceo Siciliani” hanno manifestato la propria solidarietà alle vittime di cybershaming, attraverso un video.

«Ci sono arrivate centinaia di segnalazioni di gruppi, canali, bot di Telegram (una applicazione di messaggistica istantanea) in cui vengono pubblicate foto di nostre coetanee e di minorenni (anche di 12/13 anni) senza il loro consenso, reperite dai propri profili Instagram, anche privati. Ognuna di queste foto è commentata con offese squallide, degne di menti perverse, in cui si istiga alla violenza ed all’omicidio, giochi e classifiche per individuare “la più stuprabile”» dichiarano.

«Fermare quest’attività è molto difficile poiché, appena si riesce a segnalare e quindi fare chiudere un canale ne spunta subito un altro a cui si iscrivono migliaia di utenti» hanno dichiarato gli studenti nel video in cui invitano le ragazze che si sono ritrovate in questo inferno a trovare il coraggio di raccontare, senza avere paura di essere lasciate sole. E si rivolgono alle famiglie per aiutarle a trovare il coraggio di denunciare.



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